“A proposito della chiusura del punto nascita di Pavullo con effetto immediato, con la motivazione, bevuta dai “boccaloni“ nostrani, della non sicurezza del reparto in quanto con una casistica di parti inferiori a 500/anno, ci sarebbe da fare un premessa” – in una nota Mario Cardone (PSI).

“Nel Distretto Sanitario di Pavullo, il numero cinque (5), vivono 45.826 abitanti di cui: da 0 a 25 anni  n° 8.809 – da 26 a 40 anni n° 7.171 – da 41 a 100 anni n° 24.846.

Nei tre Distretti Sanitari che compongono l’Area Sud (Sassuolo, Pavullo, Vignola) vivono 251.115 abitanti di cui: da 0 a 24 anni n° 58.826- da 25 a 40 anni n° 47.915- da 41 a 100 anni n° 144.347.

Dalle indicazioni del PAL, il piano della sanità locale, scaduto da circa tre anni e mai rinnovato, l’Ospedale a gestione “privato-pubblico” sarebbe l’Ospedale di area Sud.

Sempre nel PAL si doveva tenere conto operativi nell’area Sud, di caratteristiche e peculiarità dei tre Ospedali, garantendo la presenza di una ortopedia artoscopica, le specialità di base,  tenuto conto dei numeri di cui sopra e caratteristiche territoriali”.

“In questi anni di vuoto programmatico – continua Cardone – abbiamo assistito ad uno scientifico smantellamento della sanità pubblica con costi a carico della povera gente.

Abbiamo visto l’Ospedale di Sassuolo, a gestione privato-pubblico, ampliare le comptenze specialistiche, fuori PAL, ma interessanti sul piano economico….del gestore (una SPA).

Come non ricordare la “ortopedia artoscopica“ , roba da ricchi atleti e palestrati che incorporò la ortopedia dei poveri…..doveva essere il contrario. Interessante la chirurgia, diciamo, ricostruttiva e la terminiamo qui.

Il punto nascita di Pavullo va mantenuto, attraverso l’organico di Sassuolo, si muove l’equipe e non le donne. Non ci sarà più il limite dei 500 parti e per le questioni burocratiche ci penserà l’ASL con il suo socio privato”.

(Mario Cardone, PSI Modena)