La nuova scuola interromperà un periodo di disagio per i piccoli studenti che per fortuna è durato solo un paio d’anni: erano infatti stati trasferiti in aule provvisorie dopo che nel gennaio 2015 un terremoto, che non ha fatto vittime o feriti, ha danneggiato la vecchia scuola costringendo il sindaco a dichiararne l’inagibilità.

Dopo appena un anno l’amministrazione era stata in grado di realizzare un nuovo edificio in grado di ospitare la scuola materna, segnalata anche dal ministero come buona pratica; adesso il percorso si conclude con le scuole primarie che vanno a completare il plesso con le scuole secondarie già presenti.

La nuova scuola è stata concepita secondo i dettami più moderni dell’edilizia scolastica, è antisismica, fornita di pannelli fotovoltaici ed è costata circa 937 mila euro, di cui 516 spesi dal Comune, 50 mila ottenuti da un contributo regionale e i restanti 317 ottenuti dal Piano regionale di edilizia scolastica finanziato dal governo. Sorge a 800 metri d’altezza in mezzo al verde e vicino ai campi sportivi, in una zona scelta per la sua tranquillità.

La dirigente scolastica Liliana Fogacci ha commentato che “la scuola è bella e sicura, e ne sono doppiamente contenta perché sono di queste parti e capisco l’importanza dei servizi scolastici in montagna, per evitare lo spopolamento”. In rappresentanza della Regione Emilia-Romagna è intervenuta Simonetta Saliera, Presidente dell’Assemblea Legislativa Regionale, che ha affermato di essere felice di essere stata accolta dall’Inno alla gioia, a ricordare  quanto Camugnano si senta parte dell’Europa. “Nella scuola si scopre la convivenza e la socialità” ha aggiunto la presidente “si costruisce la persona: in una scuola bella si studia meglio. In montagna la scuola è fondamentale perché luogo di crescita” .

Il parroco Don Luigi Arnaboldi, che in questi anni ha messo a disposizione le sue strutture per ospitare i bambini, ha voluto ricordare a tutti che “si dice sempre che finché c’è vita c’è speranza, ma è vero soprattutto il contrario: finché c’è speranza c’è vita, e i giovani sono la speranza di una comunità”.

In conclusione Alfredo Del Moro non ha nascosto la sua soddisfazione, anche considerando i tempi record con cui l’opera è stata realizzata, visto che il lavori sono cominciati del giugno 2016 “Mi sento di dover ringraziare tutti gli enti che ci hanno sostenuto e hanno permesso ad un piccolo comune come il nostro di avere un plesso scolastico di cui siamo fieri, il parroco che ci ha ospitati dopo l’inagibilità della vecchia scuola e i nostri tecnici che hanno presentato un progetto che si è classificato secondo tra quelli finanziabili”.