Al telefono si spacciavano per poliziotti e palesando serie conseguenze, in ragione di un inesistente procedimento penale aperto per sfruttamento della prostituzione (circa presunti contatti emersi su un sito di incontri hard), sono riusciti a raggirare e intimorire la vittima, spillandogli circa 1.000 euro. Soldi intascati sulle rispettive postepay, come emerso dalle indagini, da due vicini di casa residenti nel torinese. A scoprirlo i carabinieri di Sant’Ilario d’Enza che, raccolta la denuncia di un 37enne reggiano, al culmine degli accertamenti hanno denunciato alla Procura due torinesi, un 65enne e un 55enne. L’accusa è di concorso in truffa.

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri di Sant’Ilario d’Enza, la vittima agli inizi del mese di giugno era stata contattata telefonicamente da uno sconosciuto che, qualificandosi quale poliziotto ed asserendo di essere responsabile delle indagini condotte su un sito di incontri, imputava al reggiano una condotta illecita contemplante l’ipotesi di reati di sfruttamento della prostituzione, scaturita a seguito di contatti nel sito. La vittima, che probabilmente aveva navigato in tale sito e dove, forse, i responsabili della truffa ne avevano “carpito” i dati sensibili, intimorito per le conseguenze palesategli dai falsi poliziotti provvedeva a effettuare due versamenti da 492 euro su altrettante carte postepay necessari per poter sostenere le spese conseguenti all’archiviazione del procedimento.

Ottenuti i soldi il truffatore dava le indicazioni per far altrettanti versamenti ma la vittima a questo punto destatosi dallo stato di assoggettamento psicologico, nel dubbio di essere incappato in due truffatori si presentava ai carabinieri di Sant’Ilario d’Enza dove materializzato di essere rimasto vittima di un raggiro, formalizzava la denuncia. I carabinieri grazie a una serie di incontrovertibili riscontri risalivano non solo agli odierni indagati, risultati due vicini di casa che avevano intascato i soldi. Nei confronti dei due, risultati aver a loro carico denunce per truffe portate a compimento con lo stesso modus operandi, i carabinieri di Sant’Ilario d’Enza acquisivano i dovuti elementi di responsabilità in ordine al reato di truffa per la cui ipotesi delittuosa venivano denunciati in concorso.