Si conclude con un weekend di livello internazionale il fortunatissimo quanto meritatissimo cammino della mostra ‘In un vortice di polvere’ al Castello di Spezzano, fotografie e testi di Annalisa Vandelli che hanno costituito un percorso espositivo lungo il quale incontrare ospiti speciali, dall’ex sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini, ad Alessandra Tagliavini e Sara Valentini della onlus Spac Caleidos, dal gruppo di tango Avenida Sud al professore diletteratura Italiana Giorgio Zanetti e ad Alberto Sironi, regista della serie televisiva Montalbano.

Il mese di eventi al Castello di Spezzano, sede del Museo della Ceramica del Comune di Fiorano Modenese, è stato reso possibile grazie al supporto dell’amministrazione comunale, BPER Banca, Vittoria Hotels Group, Grazi Industria Cristalli, TB Techboard Group.

Sabato 30 settembre, alle ore 17.00, la poetessa Zingonia Zingone condurrà nella poesia de “Le tentazioni della Luce” e a seguire, alle 18.30 Uliano Lucas, curatore della mostra, converserà sulle sue esperienze di fotoreporter e sul giornalismo oggi in “La realtà e lo sguardo: Uliano Lucas racconta”.

Domenica 1 ottobre si chiude con la visita guidata a cura dei poeti Mariadonata Villa, Kebir Yusuf Abukar, Marco Bini, Giorgio Casali, Davide Ferrari, Massimiliano Mandorlo, Giuseppe Nibali, Stefano Serri, Laura Solieri. Ognuno ha adottato una fotografia e su questa composto una poesia che verrà letta e commentata insieme. Alle 18.30 straordinaria conclusione con Fabrizio Poggi e Tino Cappelletti in “Il soffio della libertà”, un percorso in musica sui diritti umani. Tutti gli eventi sono ad ingresso libero.

Zingonia Zingone è poetassa, scrittrice e traduttrice italiana; scrive in spagnolo ed ha pubblicato quattro raccolte poetiche, due delle quali sono state successivamente tradotte e pubblicate in Italia. Il suo ultimo libro ‘Los naufragios del desierto’ (Vaso Roto Ediciones, 2013) si compone di tre racconti scritti in versi.

Uliano Lucas, cresciuto nella Milano intellettuale dei bar Genis e Giamaica, dopo i primi anni che lo vedono fotografare le atmosfere della sua città, la vita e i volti degli scrittori e pittori suoi amici, ma anche raccontare i nuovi fermenti nella musica e nello spettacolo, è coinvolto nelle riflessioni politiche scaturite dal movimento antiautoritario del ’68 e l’impegno in una lunga campagna di documentazione sulle realtà e le contraddizioni del proprio tempo: l’immigrazione in Italia e all’estero, la distruzione del territorio legata all’industrializzazione, le proteste di piazza degli anni ’68-’75, il movimento dei capitani in Portogallo e le guerre di liberazione in Angola, Eritrea, Guinea Bissau, seguite con i giornalisti Bruno Crimi ed Edgardo Pellegrini per riviste come Tempo, Vie nuove, Jeune Afrique e Koncret o per iniziative editoriali diventate poi un punto di riferimento per la riflessione terzomondista di quegli anni.
Uomo colto e visionario, Lucas lavora in quel giornalismo fatto di comuni passioni, forti amicizie e grandi slanci che negli anni ’60 e ’70 tenta di opporre una stampa d’inchiesta civile all’informazione consueta del tempo, poco attenta ad una valorizzazione della fotografia e imperniata sulle notizie di cronaca rosa e attualità politica.

A servizi sull’attualità e sul mondo dell’arte e della cultura, alterna reportage, che spesso sfociano in libri, su temi che segue lungo i decenni: dalle trasformazioni del mondo del lavoro, alla questione psichiatrica. Racconta le nuove forme d’impegno del volontariato degli anni ’80 e ’90, le iniziative del Ciai (Centro italiano per l’adozione internazionale) in India e in Corea e le realtà della cooperazione in Africa. Durante la guerra jugoslava vive e restituisce in immagini le tragiche condizioni di esistenza della popolazione sotto assedio.
La chiusura, fra gli anni ’80 e i ’90, della maggior parte dei giornali con cui collabora e i cambiamenti nel sistema dell’informazione e della produzione e distribuzione della notizia, lo portano a diradare nell’ultimo quindicennio le corrispondenze giornalistiche per dedicarsi a inchieste di ampio respiro condotte insieme a giornalisti, sociologici e storici. Ne sono un esempio il racconto dei primi anni ’90 sui centri di recupero per tossicodipendenti a Torino, con Carlo Degiacomi, la documentazione degli stessi anni sulla difficile riconversione industriale nel ponente genovese, con Leila Maiocco e il sindacalista Franco Sartori o il reportage sulle carceri di San Vittore e Bollate, realizzato per la Triennale di Milano con Franco Origoni e Aldo Bonomi. Degli ultimi anni sono anche il libro Scritto sull’acqua, in cui le sue immagini sulle popolazioni borana dell’Etiopia meridionale, dialogano con il racconto letterario di Annalisa Vandelli, e la lunga indagine sul territorio di Bari e sulla devozione a Padre Pio, in cui Lucas rinnova, con uno stile che riflette i cambiamenti del tempo, l’impegno di conoscenza e analisi e la capacità narrativa ed evocativa che lo hanno da sempre contraddistinto. Tatiana Agliani.

Tino Cappelletti, bassista blues e rock, ha suonato per vent’anni con la Treves Blues Band ed è stato tra i fondatori della mitica Baker Street Band. Tra i musicisti con cui ha collaborato: Mike Bloomfield, Sunnyland  Slim, Chuck Leavell (Clapton,Rolling Stones) , Mauro Pagani , Rocco Tanica (Elio e le Storie Tese), Claudio Bazzari, Dave Baker, Chuck Fryers , Tolo Marton , Louisiana Red.

Fabrizio Poggi, cantante, armonicista e scrittore, premio Oscar Hohner Harmonicas, candidato ai Blues Music Awards (gli Oscar del blues), vincitore del JIMI Award (gli Oscar della prestigiosa rivista Blues411) come miglior album internazionale, candidato ai JIMI Award come miglior album dell’anno, candidato ai JIMI Award come miglior armonicista, è il bluesman italiano più conosciuto in America, ha inciso 22 album e suonato a livello internazionale con tanti grandi del blues, del rock e della canzone d’autore. Con Guy Davis ha inciso “Juba Dance” che è stato per otto settimane al primo posto della classifica dei dischi blues più trasmessi dalle radio americane e nominato ai Blues Music Award come miglior disco acustico dell’anno e il nuovissimo “Sonny & Brownie’s Last Train“, appassionato tributo alle leggende del blues Sonny Terry & Brownie McGhee che sta ricevendo entusiastici consensi e una permanenza stabile nei primi posti delle classifiche Usa.

In Italia ha suonato con Eugenio Finardi, Enrico Ruggeri, Gang, Luigi Grechi De Gregori, Danilo Sacco (Nomadi), Francesco Baccini e tanti altri.