“Arrivati a metà mandato” – commenta il sindaco Massimo Gnudi – abbiamo ritenuto giusto fare il punto della situazione, individuare i risultati ottenuti e mostrare i progetti che sono in corso, perché ci siamo resi conto che ci sono iniziative importanti che si realizzano nel lungo periodo di cui i cittadini sanno poco”.
L’amministrazione rivendica inanzi tutto l’attenzione ai conti, visto che il debito procapite è sceso dagli 804,48 euro del 2014 ai 706,30 del 2016 e visto che in questo periodo sono stati messi a cantiere investimenti per oltre 850 mila euro, con una attenzione particolare per la viabilità e la pubblica illuminazione (il 23% del totale) la gestione del patrimonio comunale (15%) e l’edilizia scolastica (14%).
Oltre agli impegni diretti dell’amministrazione c’è stata poi l’azione diretta agli altri enti per ottenere finanziamenti, sollecitare interventi, richiedere attenzione: tra gli aspetti che la giunta ricorda c’è l’impegno per l’ammodernamento della linea ferroviaria e della stazione, quello per le infrastrutture informatiche e la banda larga, progetti finanziati dall’Europa e dal governo per i quali si aspettano ricadute economiche positive quali la realizzazione della Ciclovia del Sole che passerà da Vergato e il Centro di documentazione sulla Linea Gotica. Senza poi nascondere le difficoltà di fronte a proposte non condivise né dall’amministrazione né da numerosi cittadini come quella della riorganizzazione dell’ospedale di Vergato previsto dall’AUSL.
“Più che un banale elenco delle attività fatte, ci interessa sottolineare la logica che ci ha animati” – continua il primo cittadino – “crediamo per esempio che turismo e cultura possano diventare volani di sviluppo economico e i primi risultati incoraggianti sono sotto gli occhi di tutti, così come crediamo nell’Unione e nella possibilità di ottenere migliori risultati collaborando con i comuni vicini”.
Anche a proposito dell’Unione dei comuni dell’Appennino bolognese, che proprio a Vergato ha sede, la giunta sottolinea di aver sostenuto da sempre questo ente le cui funzioni ormai non sono paragonabili a quelle della vecchia comunità montana visto che alle prerogative di quest’ultima si sono aggiunte politiche condivise in ambiti essenziali quali la scuola, la protezione civile, lo sportello per le attività produttive e i servizi sociali.