“Come tutti possono constatare stiamo vivendo l’ennesimo periodo climatico eccezionale. Una stagione particolarmente priva di precipitazioni con temperature molto al di sopra della media. La siccità è ormai un dato con cui tutti, gli agricoltori in primis, dobbiamo fare i conti. Finora abbiamo fatto fronte grazie al lavoro, molto positivo, dei consorzi di bonifica che funzionano e stanno lavorando al meglio per sopperire alle richieste d’acqua per gli agricoltori.

Ma le prossime settimane sono a forte rischio: non si vedono all’orizzonte piogge, sia in pianura che in Appennino, la situazione è destinata a peggiorare e a farsi sempre più problematica. Anche sotto il profilo degli incendi, come purtroppo constatiamo in questi giorni”. L’analisi, purtroppo spietata, è di Eugenia Bergamaschi, presidente Confagricoltura Modena. Una analisi che la presidente estende ai vari settori. “In questi giorni sono spesso al telefono con colleghi molto preoccupati per la situazione. Una situazione che peggiora di giorno in giorno, o meglio di ora in ora. La zootecnia da Parmigiano Reggiano è in grave crisi: il calo produttivo del latte si attesta nell’ordine del 15-20%, ma un ulteriore 10% di animali accusano problemi, dovuti al caldo record, questo si evidenzia anche nel settore suinicolo. Le nostre stalle sono all’avanguardia, ma l’eccezionalità della stagione non lascia scampo.

Per quanto riguarda le pere e in generale la frutticultura siamo in grande affanno. Si salva chi, nel tempo, ha fatto investimenti tecnologici all’avanguardia nel campo dell’irrigazione mirata. E’ sempre più necessario, per non dire indispensabile – prosegue Bergamaschi – affrontare questo clima estremo con investimenti nella cosiddetta agricoltura di precisione, in particolare per l’uso mirato dell’acqua.

Nelle vigne – prosegue la presidente di Confagricoltura Modena – si teme per la scottatura degli acini, e comunque per l’uva serve acqua che va inevitabilmente a calare. Le colture dei pomodori sono in affanno soprattutto a causa delle temperature altissime di questi giorni che rischiano di ‘bruciare’ gli ortaggi, altra coltura che soffre moltissimo è quella della barbabietola da zucchero, con i tuberi che si stanno seccando nelle campagne. Infine – conclude questa sorta di ‘bollettino di guerra’ la presidente – la frutticultura al di là dei problemi idrici sta patendo più del solito i danni della cimice asiatica, un insetto parassita che già da anni flagella la nostra provincia e che si sta allargando in altri territori. Si sperava che col caldo fosse meno invasiva, invece la situazione è peggiorata…”.

La conclusione è chiara: “Più si prosegue con questo clima estremo (che, purtroppo, non è più eccezionale dalle nostre parti) più ci si deve orientare verso una agricoltura sempre più specializzata e tecnologica, in poche parole gli agricoltori dovranno fare innovazioni importanti, che sono naturalmente molto costose. Per questo è necessario un piano di politiche di aiuti, sia a livello locale che nazionale”.