Si intitola “Silent Light” il concerto – ingresso libero – che il chitarrista angloamericano Dominic Miller terrà giovedì prossimo 3 agosto nella splendida cornice del Chiostro di San Rocco a Carpi, nell’ambito della 22esima edizione della nota e apprezzata rassegna musicale Festival Mundus organizzata da ATER – Associazione Teatrale Emilia Romagna in collaborazione con la Regione Emilia Romagna e tutti i Comuni partecipanti, che si svolge dal 7 luglio al 15 agosto tra Reggio Emilia, Casalgrande, Correggio, Scandiano e Carpi in provincia di Modena. Concerti – tutti con inizio alle ore 21.30 – sia a ingresso libero che a pagamento, con biglietti dai 2 ai 7 euro.

Assieme a Dominc Miller, ci sono anche Miles Bould alle percussioni e Nicolas Fiszman al basso.

Nato in Argentina da padre americano e madre irlandese, il chitarrista Dominic Miller è stato cresciuto negli Stati Uniti dall’età di 10 anni per poi passare agli studi in Inghilterra. Ora vive in Francia, anche se ha fatto il giro del mondo negli ultimi tre decenni.

Il nuovo disco di Dominic “Silent Light” – esordio di Miller in solo con accompagnamento di percussioni – ha un aspetto molto internazionale, con un influenza latina molto forte in pezzi come “Baden” (dedicato al chitarrista-compositore brasiliano Baden Powell). “Le Pont” ha un’aria parigina da inizio 20° secolo, mentre “Valium” evoca melodie celtiche alla Bert Jansch e “Fields of Gold” è una versione strumentale di una delle ballate più famose di Sting.

Miller è noto da tempo come il braccio destro di Sting alla chitarra – e co-autore tra gli altri del successo mondiale “Shape of My Heart”. Miller ha anche lavorato con artisti del calibro di Paul Simon, The Chieftains e Plácido Domingo. Il suo modo di suonare la chitarra ha portato ad elogi da parte di Simon, che sottolinea, in una nota di linea sull’album, che Miller “ha un bellissimo tocco, con una fragranza che spazia dal jazz e folk inglese”.

Nei suoi appunti, Miller ricorda il tempo trascorso a parlare di musica con Manfred Eicher, fondatore di ECM e produttore di “Silent Light”, in particolare a proposito delle due persone che hanno maggiormente influenzato ECM: Egberto Gismonti e Pat Metheny che, con il loro approccio “crudo” misto a “tonalità classiche” ed a successive vibrazioni groove, hanno ispirato il suo brano “Americana feel”. I brani “Angel” e “Tisane” del disco Silent Light attingono allo stile acustico di Metheny, mentre l’abbinamento della chitarra alle percussioni è ispirato a Duaz Vozes, un brano che Gismonti ha creato insieme al percussionista brasiliano Nana Vasconcelos. In alcuni brani, come nel sincopato “Baden”, nel melanconico “What You Didn’t Say”, o negli atmosferici “Water” ed “En passant”, Bould accompagna la chitarra di Miller con note ritmiche dalla sottile tessitura.

Lavorando insieme, Eicher, Miller e Bould hanno registrato allo studio Rainbow di Oslo, utilizzando spesso brani registrati dal vivo e senza sovraincisioni. “Chaos Theory” è l’unico brano di “Silent Light” dotato di sovraincisioni (una seconda chitarra ed un basso elettrico, entrambi suonati da Miller) con Bould alla batteria. In altri brani, gli assoli di chitarra hanno solitamente una sonorità più ovattata e profonda, come per esempio in “Urban Waltz” e in “Valium”, ispirato al folk inglese. Altri esempi possono essere “Angel”, “Tisane,  “Le Pont” e il brano “Fields of Gold” di Sting.  Avendo lavorato con Sting fin dal 1991 a partire dalla pubblicazione dell’album “Soul Cages”, Miller è stato ispirato dal suo stile compositivo. “Sono fortemente condizionato dal suo senso di armonia e del modo in cui compone le canzoni”, afferma il chitarrista. “Cerco di fare la stessa cosa creando un racconto con la musica strumentale, che tratto ed arrangio come canzoni, con versi, cori”.

Quando non era impegnato ad incidere o non era in tour con Sting o con altri artisti pop, Miller ha lavorato a creare una serie di album strumentali, collaborando con musicisti jazz e folk provenienti anche da tradizioni lontane, come quelle del Galles, del Marocco o di Cuba.  Miller spazia da J. S. Bach (“l’unica musica che suono”) a Debussy, Satie, Poulenc e Villa-Lobos, ma anche a chitarristi folk inglesi come Jansch e Dick Gaugan, oltre alla musica folclorica che ha ascoltato durante sua gioventù trascorsa in America Latina. Nella sua musica ci sono anche riferimenti all’ R&B americano e al rock progressivo inglese come iniziali fonti d’ispirazione, per non parlare della tradizionale chanson francese, “che ho avuto sottopelle” durante i dieci anni trascorsi in Provenza.

Tuttavia, il titolo “Silent Light” proviene da un film omonimo diretto dal regista messicano Carlos Reygadas, la cui opera ha ispirato l’aura di semplicità, limpidezza e purezza dell’album. “Ciò che veramente mi colpisce è il suo utilizzo del silenzio, della luce e dello spazio” spiega il chitarrista. “Possono trascorrere diversi minuti senza movimenti o dialogo, cosa che ho trovato coraggiosa e per me fonte di ispirazione”.

Pensando al titolo “Silent Light” ed a Miller, Sting, che lo conosce da trent’anni, dice: “Ogni volta che Dominic suona la chitarra, egli crea colore, un intero ventaglio di emozioni, un’architettura del suono strutturata sul silenzio e sulla sonorità. Eleva lo spirito a realtà superiori”.

Prossimo appuntamento con il Festival Mundus: sabato 5 agosto alle ore 21.30 nella splendida cornice di Piazzale Re Astolfo sempre a Carpi (MO) – ingresso libero – con il concerto “Loving Ella” dell’apprezzata cantante Simona Molinari.

Per informazioni visitare il sito internet www.festivalmundus.it e la pagina Facebook ‘Festival Mundus’, o inviare una mail a mundus@ater.emr.it.