Dal 10 luglio sono rientrati in vigore, riveduti e corretti, i contratti di prestazione occasionale, sino a qualche mese fa noti come voucher. Un’abolizione duramente contestata da CNA, che ha più volte sottolineato come la loro cancellazione rappresentasse la via più facile, anziché controllarne l’abuso. “Per questo – commenta il presidente provinciale di CNA, Claudio Medici – abbiamo salutato positivamente l’entrata in vigore dei nuovi contratti, che codificano l’utilizzo dei lavori occasionali sempre più utili sia per i privati che per le imprese.

Alla prova del fuoco della loro utilizzazione, però, c’è da dire che la loro applicazione presenta limiti e appesantimenti burocratici tali da rendere questo strumento difficilmente utilizzabile dai privati e non rispondente alle esigenze del mercato del lavoro”. Questa è la situazione emersa in un confronto con le Presidenze di CNA Industria e CNA Produzione, le rappresentanze delle imprese più strutturate e manifatturiere aderenti a CNA (oltre tremila). “Seppur favorevole ad una maggior tracciabilità che scoraggi gli abusi – ha osservato Giorgio Caretti, presiedente di CNA Industria – non vedo un ragionevole motivo per il limite dei 5 dipendenti, quando sia le imprese che i prestatori occasionali possono avere reciproco interesse all’utilizzo di questo strumento”.

Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente di CNA Produzione Stefano Camatti, che sottolinea come gli aspetti procedurali complichino l’utilizzazione dei contratti. “E non dimentichiamoci – aggiunge sempre Camatti – che le imprese più piccole sono quelle per le quali gli ostacoli burocratici sono i più difficilI da superare: In questa direzione un aiuto importante potrebbe essere dato dalla piattaforma stessa che, se correttamente impostata, potrebbe guidare l’utilizzatore nelle operazioni scongiurando, peraltro, rischi di eventuali sanzioni”.

“Ci riserviamo di verificare l’applicabilità di questi contratti tra qualche settimana, ma l’impressione che abbiamo, a caldo, da parte delle imprese, è che questo strumento dia una risposta solo parziale alla soluzione che dovrebbe garantire, vale a dire il contrasto al lavoro nero”, chiosa Medici.