In merito a un possibile protocollo di intesa fra la cooperativa Leone Rosso e il Comune di Carpi per impiegare i richiedenti asilo ospitati in città nella pulizia dei luoghi di valenza storica, interviene con una nota la direttrice della Fondazione Fossoli Marzia Luppi.

«Apprendo con interessa dalla stampa – spiega la direttrice Luppi – che la cooperativa Leone Rosso manifesta nel suo programma di lavoro l’intenzione di coinvolgere i profughi, di cui seguirà l’iter, in attività che riguardano il patrimonio culturale del territorio, tra cui il Campo di Fossoli e il Museo monumento al deportato. Il campo di Fossoli è stato nel dopoguerra un luogo teatro di movimenti di popolazione, triste conseguenza ed eredità della Seconda Guerra Mondiale. Già da alcuni anni la Fondazione, proprio partendo dalla storia del campo di Fossoli, ha affrontato il tema della profuganza nella contemporaneità. In particolare lo scorso anno ha dedicato a questo tema un convegno e un articolato percorso didattico che ha avuto il momento conclusivo nell’incontro degli studenti con alcuni profughi che hanno portato la loro esperienza. Un momento importante sia perché umanamente coinvolgente, ma soprattutto perché ha finalmente svincolato la figura del “profugo” dal discorso mediatico e ha attivato un virtuoso processo di conoscenza.

Credo che la collaborazione tra la scuola, la Fondazione e le associazioni che operano nel settore sia un modo utile per fare informazione, e formazione, su un fenomeno oggi così urgente».