“Siamo di fronte a un riequilibrio di quote tra Istituzioni, non certo alla dispensa di incentivi per aumentare le autorizzazioni per la ricerca di idrocarburi. Peraltro, ciò avverrà nel caso di nuove coltivazioni, cioè quelle che il ministero dovesse approvare d’ora in avanti, ed è noto a tutti che la nostra scelta non è certo quella di favorire le trivellazioni in Emilia-Romagna. La Regione ha infatti deciso per un modello di crescita sostenibile, attraverso un piano energetico da249 milioni di euro nei prossimi tre anni per la transizione verso una low carbon economy, con l’obiettivo di arrivare entro il 2050 all’esclusivo utilizzo di fonti di energia rinnovabili”.
Così l’assessore alle Attività produttive, Palma Costi, dopo l’approvazione da parte dell’Assemblea legislativa della legge Comunitaria, che prevede anche una diversa ripartizione tra Regione e Comuni delle royalties riconosciute dalle aziende estrattrici per le nuove coltivazioni di idrocarburi. Oggi quelle per le produzioni di idrocarburi in terraferma sono ripartite per il 55% alle Regioni, il 30% allo Stato e il 15% ai Comuni. Con la norma introdotta, la Regione si impegna a trasferire una quota del 30% della propria aliquota regionale ai Comuni interessati, che vedranno dunque aumentare le eventuali risorse.

“Il nostro unico obiettivo- sottolinea l’assessore- è quello di aiutare i territori interessati in termini di sviluppo economico, di transizione energetica e di tutela ambientale. Infatti, le risorse verranno trasferite ai Comuni con vincolo di utilizzo. Ovvero dovranno essere destinate allo sviluppo dell’occupazione e delle attività economiche, all’incremento industriale e a interventi di miglioramento ambientale nonché- chiude Costi- a interventi di efficienza energetica e valorizzazione delle fonti energetiche rinnovabili”.