Conti in ordine per la Regione Emilia-Romagna, che ha chiuso il 2016 con un saldo di competenza fra entrate e spese di 138 milioni di euro, rispettando i vincoli del pareggio di bilancio, liberato risorse per i territori pari a 84 milioni, oltre 1 miliardo dal 2011, e ridotto il debito di quasi 50 milioni.

Tutto senza alzare le tasse per cittadini e imprese, tagliando la spesa (dalle missioni agli incarichi esterni passando per l’utilizzo di auto a noleggio), ricorrendo al mercato elettronico per l’acquisizione di beni e servizi attraverso la centrale unica regionale degli acquisti, IntercentER (con il valore delle transazioni cresciuto di 10 volte: dai 6,9 milioni del 2014 ai 60,3 dell’anno passato) e mantenendo il costo del personale al di sotto del 25% del totale della spesa corrente. A registrare il pareggio di bilancio è anche per il Servizio sanitario regionale, dove pure sono stati potenziati gli organici (4.300 assunzioni di medici, infermieri, operatori negli ultimi due anni), aumentate le prestazioni fornite e non sono stati introdotti nuovi ticket.

E’ quanto si ricava dal giudizio di parifica sul rendiconto 2016 della Regione Emilia-Romagna arrivato oggi dalla Corte dei conti, Sezione regionale di controllo, nel corso dell’udienza pubblica che si è tenuta questa mattina a Bologna nel salone d’onore del Circolo Ufficiali dell’Esercito di Palazzo Grassi, alla presenza al presidente della Sezione regionale, Carlo Greco, dei magistrati istruttori, del Procuratore regionale, Carlo Alberto Manfredi Selvaggi, e dell’assessore regionale al Bilancio, Emma Petitti.

Con la concessione del giudizio di parifica – e in questo 2017 l’Emilia-Romagna è una delle primissime Regioni in Italia a ottenerlo – la Corte dei conti certifica il rispetto delle norme contabili, il buon andamento dell’azione amministrativa e la tutela degli equilibri di finanza pubblica.

“Fin dall’inizio del mandato- afferma l’assessore regionale al Bilancio, Emma Petitti- abbiamo lavorato per accrescere l’efficienza e l’efficacia della nostra azione, con l’obiettivo primario di creare sviluppo e occupazione, aumentando i servizi, razionalizzando la spesa e tagliando i costi della politica. Quello di oggi è un giudizio di parifica che rafforza la nostra convinzione rispetto alle scelte fatte: invarianza della pressione fiscale, impegno a non introdurre ticket per la sanità, pur consolidando il livello dei servizi per la comunità regionale, garanzia dei cofinanziamenti dei fondi strutturali europei, fondamentali per il sistema economico, potenziamento degli interventi sullo stato sociale e delle politiche di contenimento tariffario, attraverso, tra le altre misure, il fondo per la non autosufficienza e il reddito di solidarietà. Poi l’impegno condiviso con il Patto per il lavoro su crescita e occupazione, gli investimenti sulla green economy, quelli contro il dissesto idrogeologico, per le infrastrutture viarie e il trasporto pubblico locale”. “Desidero ringraziare la Sezione regionale della Corte dei conti per il prezioso lavoro svolto, il contraddittorio durante l’intero sviluppo dell’attività istruttoria, le indicazioni fornite e- chiude Petitti- per il confronto sempre costruttivo, pur nella piena consapevolezza dei rispettivi ambiti di competenza”.

Di seguito, alcuni fra i temi toccati dalla Corte dei conti nella relazione che ha portato al giudizio di parifica.

Conti in ordine, debito giù e tasse ferme – Nel proprio giudizio sul rendiconto 2016, la Sezione regionale sancisce il rispetto dell’equilibrio di bilancio, sottolineando come la Regione non abbia fatto ricorso a prestiti né ad anticipazioni di liquidità. Il saldo di competenza fra entrate e spese è stato di 138 milioni di euro. Inoltre, migliorano gli indicatori che misurano la capacità di entrata e viene attestata una buona capacità operativa per quanto attiene la gestione della spesa.

Nessun ricorso a nuovo indebitamento. Viceversa, l’anno passato la Regione ha tagliato il debito regionale di 47 milioni di euro, portandolo da 670 a 623 milioni. Se si considera poi il quinquennio dal 2012, l’entità del debito è diminuita di 234 milioni di euro (-27%).

L’incidenza della spesa del personale rispetto alla spesa corrente è risultata inferiore al 25%, dimostrando una situazione di “virtuosità” nella gestione delle risorse umane.

Anche nel 2016 la Regione non ha aumentato le tasse per cittadini e imprese: la Sezione regionale sottolinea infatti come non si sia avvalsa della possibilità di modificare la pressione fiscale variando aliquote o tributi.

Liberato un miliardo di euro per i territori – Nell’ambito dei patti territoriali, sono stati assegnati 71,9 milioni di euro che hanno consentito lo sviluppo di altrettanti interventi di investimento in capo a Comuni e Province. A questi si aggiungono altri 12 milioni di euro specificatamente riservati agli enti colpiti dal sisma del 2012, destinati ad interventi di ricostruzione. In totale, la Regione ha liberato risorse per 83,9 milioni destinati ai territori, senza alcun aggravio della spesa pubblica, sottolinea la Corte dei conti, ma grazie a una politica di coordinamento della finanza locale che ha consentito, a partire dal 2011, di assegnare al territorio oltre 1 miliardo e 60 milioni di euro.

Acquisto di beni e servizi, cresce di 10 volte il mercato elettronico regionale – Bene anche l’acquisizione di beni e serviziattraverso una gestione sempre più efficace del mercato elettronico regionale (la Regione si avvale della propria centrale unica degli acquisti per la pubblica amministrazione, IntercentER), che registra un grande incremento: gli enti pubblici che lo utilizzano passano dai 119 del 2014 ai 270 del 2016 (+130%), il numero delle transazioni è quadruplicato passando, nello stesso periodo, da 445 a 2.239, così come il loro valore, che cresce di dieci volte: dai 6,9 milioni di euro nel 2014 ai 60,3 nel 2016.

Taglio alle spese, anche per gli incarichi esterni – Corposo il taglio alle spese, con il pieno rispetto dei vincoli previsti per il contenimento, in alcuni casi con margini rilevanti. Fra le altre, la Corte dei conti cita in particolare quelle per convegni e le spese di rappresentanza, per missioni e auto, così come è stato rispettato il divieto di effettuare sponsorizzazioni.

Lo stesso è avvenuto sulle consulenzee gli incarichi professionali, rimanendo ampiamente al di sotto dei tetti di spesa. Un tema, quello degli incarichi esterni, sul quale la Sezione regionale della Corte dei conti riconosce “l’ottimo risultato” conseguito dalla Regione con l’approvazione nel 2017 della direttiva in materia di contratti di lavoro autonomo, oltre alla decisione di definire una disciplina che regoli l’affidamento degli incarichi di patrocinio legale assegnati all’esterno.

Società partecipate, con le fusioni più efficienza e meno costi – In tema di società partecipate, la Corte dei conti dà atto “dell’ampia attività ricognitiva e programmatoria predisposta dalla Regione, che porterà all’efficientamento organizzativo e gestionale delle funzioni trasversali delle società in house, oggetto di fusione, anche con una rilevante contrazione dei costi”. Il riferimento è al piano di riordino delle società in house e delle partecipazioni societarie approvato dalla Giunta regionale nel 2016, che prevede il dimezzamento complessivo delle partecipate (da 24 a 13 fra società in house e partecipazioni). Bene anche i meccanismi di controllo messi in campo sempre sulle società in house.

Sanità in pareggio di bilancio, cresce il personale – La Corte dei conti segnala innanzitutto il pareggio di bilancio del Servizio sanitario regionale, oltre a un miglioramento dei tempi di pagamento delle aziende sanitarie; una tempestiva attuazione della programmazione generale e di indirizzo; il mantenimento con proprie risorse della rimborsabilità dei farmaci per la cura di epatite C e una capacità di impegno conforme alle prescrizioni di legge. Infine, la regolarità delle operazioni per la riduzione del disavanzo pregresso e la presenza di un fondo risarcimento danni da responsabilità civile delle aziende sanitarie. Una situazione di “equilibrio finanziario” nella quale la Sezione sottolinea “l’aumento delle unità di personale del Sistema sanitario regionale”, potenziamentodegli organici peraltro fortemente voluto dalla Giunta del presidente Bonaccini, che ha portato all’assunzione di oltre 4.300 medici, infermieri e operatori sanitari negli ultimi due anni.

Sisma, avanti con la ricostruzione – La relazione della Sezione regionale riporta poi il quadro complessivo delle azioni intraprese dalla Regione, fornito dall’Agenzia per la ricostruzione, nei cinque anni trascorsi dal sisma del 2012. “Risulta evidente il numero degli interventi di ricostruzione post sisma effettuati e il considerevole impegno finanziario”, nonostante le difficoltà di carattere tecnico ad attuare le opere previste che si possono riscontrare, così come stigmatizzato dalla Regione stessa.