Apposte transenne e cartello di cantiere: finalmente è ormai al via concreto il secondo stralcio del Ponte Rosso, opera molto attesa per risolvere un nodo complicato nella viabilità lungo la Statale 63, frutto di un iter complesso e piuttosto travagliato, dopo la conclusione del primo stralcio che risale al 2015, che ha visto prima la necessità di individuare nuovamente i fondi necessari a seguito della spending review, e poi più recentemente il fallimento Unieco a cui erano stati inizialmente affidati i lavori. Ora, dopo la riassegnazione degli stessi, si arriva finalmente all’apertura del cantiere.

“Questa mattina è stato realizzato l’impianto del cantiere – afferma il Sindaco Enrico Bini -. Sono state posizionate le reti, le transenne, il cartello dei lavori, e nei prossimi giorni quindi inizierà finalmente questo intervento atteso da tanto tempo. A sbloccare la situazione, come avevamo annunciato poche settimane fa, è stata l’assegnazione dei lavori per il secondo stralcio alla seconda impresa classificata alla gara d’appalto, la Iembo Michele srl di Noceto (Pr), dopo che il Ministero per lo Sviluppo Economico aveva decretato la messa in liquidazione di Unieco. I lavori dureranno circa 14 mesi. Ringrazio la Provincia per questo risultato: dopo che nel 2015 a seguito della spending review erano venuti a mancare i fondi per il secondo stralcio, l’Ente ha provveduto a reperirli nuovamente attraverso l’alienazione di alcuni immobili di proprietà. Per completare l’opera oltre alla stessa Provincia, hanno contribuito anche la Regione Emilia-Romagna, che ha stanziato 1 milione di euro, e un gruppo di privati che hanno contribuito attraverso una specifica convenzione con un pool di 11 soggetti: Banco emiliano, Banca Popolare Emilia-Romagna, Cna, Coldiretti, Confartigianato-Lapam, Confcooperative, Confederazione italiana agricoltori, Confesercenti, Credito emiliano, Far Srl di Ramiseto e Legacoop Emilia Ovest. Grazie a tutti loro sarà finalmente risolto un nodo complesso della viabilità appenninica, che tante volte in inverno ha causato code e blocchi della circolazione tra la pianura e l’Appennino”.