E’ una vera e propria inversione di tendenza quella registrata a Bologna e provincia nei primi 5 mesi del 2017 per le donazioni di sangue. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno sono in aumento, infatti, sia le donazioni, 267 in più, che i donatori, una cinquantina in più nei soli primi 4 mesi del 2017.

Dati incoraggianti, che interrompono il trend di decrescita registrato nel quinquennio precedente, 2011–2016, e testimoniano del consolidamento del nuovo modello organizzativo, introdotto per garantire una raccolta di sangue sempre più sicura ed efficiente. Il completamento della ristrutturazione della rete metropolitana dei punti di donazione, che dispone oggi di centri rinnovati, più confortevoli, accoglienti ed in linea con gli standard previsti dalle norme sull’accreditamento e il nuovo sistema di prenotazione ormai a regime, accanto al lavoro incessante delle Associazioni, Avis e Fidas ADVS, sembrano aver dato nuova linfa al sistema di raccolta e aver aperto una nuova stagione.

Cambiano le modalità di utilizzo, ma di sangue c’è sempre bisogno
Il fabbisogno di sangue, negli anni più recenti, ha cambiato il proprio profilo. Il consumo di globuli rossi concentrati, ad esempio, si è ridotto, in relazione alla maggiore appropriatezza del loro utilizzo e alla minore invasività delle nuove tecnologie chirurgiche. Stabile, invece, il fabbisogno di piastrine, in particolare per la cura delle patologie onco-ematologiche. E’ mutata anche la necessità dei diversi gruppi sanguigni in relazione agli emocomponenti. I gruppi AB e B, ad esempio, sono meno richiesti per la donazione di globuli rossi e di più per la donazione di plasma, mentre per altri, come i gruppi O e A, accade il contrario.

L’attenzione del sistema sangue dell’Emilia Romagna è rivolta, oggi, alla pianificazione della raccolta in base al fabbisogno effettivo e, quindi, ad un utilizzo più appropriato ed efficiente dei prodotti delle donazioni. Ciò significa che bisogna prestare attenzione alla donazione di sangue intero, ma anche alla raccolta di emocomponenti, in particolare plasma, dal quale si ricavano farmaci salvavita.

L’autosufficienza rispetto al fabbisogno di donazioni richiede una collaborazione sempre più stretta tra i Servizi Trasfusionali, che devono prevedere il fabbisogno, e le Associazioni e Federazioni che orientano la chiamata dei donatori sulla base di queste stime. E’ questa la ragione per cui le donazioni si effettuano a seguito di prenotazione, concordando con il donatore giorno e ora dell’appuntamento, in maniera da assicurarsi i gruppi sanguigni effettivamente necessari.

La cultura del dono ha bisogno di continuare a crescere, e ciò richiede capacità di aggiornamento costante e in tempo reale da parte del sistema. Oltre a preoccuparsi delle singole donazioni, è indispensabile sostituire i donatori che smettono di donare per limiti d’età, motivi sanitari o esigenze personali. Ciò significa garantire al sistema, nell’area bolognese, almeno 3.000 nuovi donatori ogni anno. Il ruolo delle Associazioni e Federazioni di volontariato è, quindi, quanto mai determinante per sostenere e promuovere la cultura della solidarietà in un ambito così rilevante per i servizi sanitari e per l’intero tessuto sociale.

La rete provinciale dei punti di donazione del sangue

Casa dei Donatori di Sangue di Bologna, presso l’Ospedale Maggiore. Attiva 7 giorni su 7, accoglie donazioni di sangue intero, di plasma e di piastrine.
Centro di donazione dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna Sant’Orsola-Malpighi. Attivo dal lunedì al sabato, accoglie donazioni di sangue intero, plasma e piastrine.
Centro di donazione dell’Ospedale Bellaria. Attivo dal lunedì al sabato, accoglie donazioni di sangue intero.
Centro di donazione dell’Ospedale di Imola. Attivo dal lunedì al sabato, accoglie donazioni di sangue intero e plasma.
Centri di donazione presenti sul territorio provinciale di Bologna, che accolgono donazioni di sangue intero. Sono attive le sedi di Bazzano, Budrio, Castel Maggiore, Castiglione dei Pepoli, Loiano, Medicina, Molinella, Porretta Terme, San Giovanni in Persiceto, San Pietro in Casale e Vergato.