«Il software unico per la gestione delle risorse umane (Gru) non solo rischia di diventare una fonte di problemi per i dipendenti, ma assomiglia sempre più a un alibi per evitare il confronto con i sindacati».

È questa la critica mossa da Davide Battini, segretario generale della Cisl Funzione pubblica Emilia Centrale e componente delle segreteria regionale, al programma installato dalla Regione Emilia-Romagna per garantire esigenze di omogeneità e riduzione dei costi nella gestione del personale delle aziende sanitarie.

«È necessario che il confronto con viale Aldo Moro superi la mera informativa e diventi sistematico – afferma Battini – visto che, nonostante la Regione dichiari che il Gru è solo un sistema di gestione con la possibilità per le aziende di modificarlo secondo i propri accordi ed esigenze, le stesse aziende in sede locale stanno attuando cambiamenti significativi in nome e per conto della necessità di adeguarsi al software. In questo modo – continua il sindacalista Cisl – una parte dei trattamenti, spesso quelli che incidono maggiormente sulla vita quotidiana delle persone, sono stabiliti in modo unilaterale».

Senza contare tutte le problematiche che stanno sorgendo in capo agli stessi dipendenti, che per la Cisl non possono aspettare mesi per avere i propri cartelli, indispensabili per verificare il proprio credito/debito di orario, il proprio saldo ferie, le ore di permesso o di straordinario o le indennità a cui hanno diritto.

«In questo modo i dipendenti diventano vittime del sistema. Non è comprensibile che in una fase di avvio di uno strumento così complesso non siano stati previsti servizi che tamponino eventuali falle, né che non ci siano in campo strumenti straordinari in grado – conclude il segretario generale Cisl Fp Emilia Centrale e componente della segreteria regionale – di affrontarli e risolverli rapidamente».