Dopo la mobilitazione nazionale dello scorso 31 marzo 2017, che ha visto consistente adesione allo sciopero e partecipazione alla manifestazione di Roma, i sindacati Filcams/Cgil Fisascat/Cisl Uiltucs proseguono le iniziative di lotta a sostegno del rinnovo del Contratto Nazionale del settore turismo-pubblici esercizi e ristorazione autostradale, scaduto da 50 mesi.
E’ infatti indetto per domenica 4 giugno un nuovo sciopero provinciale con un presidio a Modena davanti alla stazione di servizio Eataly X Autogrill (A1, Secchia Ovest) dalle ore 11 alle 13.
La scelta del presidio davanti a Eataly X Autogrill si giustifica per il fatto che le due aziende (Eataly e Autogrill) sono colossi della ristorazione autostradale con un ruolo determinante al tavolo della trattativa. I lavoratori distribuiranno volantini (in allegato) ai consumatori in autogrill per denunciare che allo slogan “Eat better…Travel better”, non corrisponde altrettanta attenzione per le condizioni dei lavoratori.
A Modena lo sciopero coinvolge oltre agli addetti della ristorazione autostradale anche tutti gli addetti dei pubblici esercizi a partire dalle grandi catene come McDonald’s, Chef Express, Old Wild West, Roadhouse Grill, ecc…

Le aziende e l’associazione di rappresentanza datoriale Fipe persistono nel non rinnovare i contratti nazionali di lavoro proponendo soluzioni irricevibili sia sul piano economico che normativo. Si rifiutano di rinnovare a meno che sindacati e lavoratori non cedano al ricatto della restituzione di diritti e tutele quali gli scatti di anzianità, la retribuzione della malattia, la compressione dei permessi e la modifica della 14^sima. Puntano esclusivamente alla riduzione del costo del lavoro, come unica condizione per rinnovare il contratto.
Si tratta di aziende che pur chiudendo i bilanci in attivo quando si ritrovano al tavolo di trattativa continuano ad affermare che l’aumento contrattuale non è nelle loro disponibilità.
Il mancato aumento salariale che avrebbe dovuto essere corrisposto 50 mesi fa ai lavoratori, si traduce oggi in un guadagno per le aziende del settore e allo stesso tempo in una riduzione del potere di acquisto dei lavoratori.