L’Emilia-Romagna continua a guardare agli Stati Uniti, per non perdere il contatto con le realtà più avanzate nel mondo. Fino a sabato 6 maggio l’assessore regionale al Lavoro, Università e Ricerca, Patrizio Bianchi, è in missione istituzionale a New York, in stretto contatto con il Consolato italiano, per consolidare le relazioni avviate nel corso della missione di febbraio guidata dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e per instaurare attività bilaterali stabili.
Oggi la delegazione ha partecipato ad un incontro alla Cornell University, dove la Regione ha presentato il ‘sistema Emilia-Romagna’, punta avanzata dell’Italia nei settori dell’automotive, con la Motor Valley che vede concentrate nel territorio alcune delle più grandi case di auto e moto del mondo, e dei Big data, ambito in cui operano in regione società, istituti e centri universitari che insieme sviluppano il 70% dell’intera capacità di calcolo italiana.
Una realtà che ha portato Bologna ad essere scelta per ospitare il Data center del Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine e a diventare l’Europe Big Data Bologna Technopole. E sempre l’Emilia-Romagna può contare su una Rete di Alta Tecnologia, coordinata dall’Agenzia regionale Aster, composta da 7 Atenei, 80 centri di ricerca, 11 Tecnopoli, e sulla Rete delle start up, una infrastruttura di ricerca e di computing unica a livello europeo che potrebbe portare a sinergie di ricerca con aziende come Ibm.
Alla Cornell University – dove era presente anche il prorettore dell’Ateneo di Bologna, Antonino Rotolo – è stato presentato un pacchetto di opportunità di alta formazione, con cui sarà possibile avviare importanti collaborazioni. In particolare, durante l’incontro si è parlato della prima edizione 2017-18 del PhD in inglese su Data Science and Computation, attivato dall’Università di Bologna e dalla Fondazione Golinelli, e dei tre master della Business School dell’ateneo di Bologna in Data Science, Mechanics & Automation e Digital Business (Industria 4.0), realizzati in collaborazione con aziende come Yoox, Google, Ibm e Cineca.
Presentata anche Muner, la Motorvehicle University of Emilia-Romagna, voluta dalla Regione e nata grazie all’accordo sinergico tra i quattro atenei regionali – Università di Bologna, Università di Ferrara, Università di Modena e Reggio Emilia, Università di Parma – e le case motoristiche che rappresentano l’eccellenza del Made in Italy nel mondo e che affondano le radici storiche nel territorio emiliano-romagnolo: Automobili Lamborghini, Dallara, Ducati, Ferrari, Haas, Magneti Marelli, Maserati e Toro Rosso. Grazie a Muner saranno due le lauree inter-ateneo e internazionali disponibili, con corsi completamente in inglese che prenderanno il via dal prossimo anno accademico 2017/2018: Advanced Automotive Engineering e Advanced Automotive Electronic Engineering.
Alla Motorvehicle University of Emilia-Romagna è dedicata una conferenza stampa domani, giovedì 4 maggio, al Consolato italiano a New York, con l’obiettivo di far conoscere questa opportunità ai giovani ingegneri americani e portarli a studiare nella Motor Valley.
La missione sarà anche alla Fiera Smart Cities 2017, che si svolge dal 3 al 6 maggio a Brooklyn, dove Aster sarà presente con uno spazio e dove si terranno decine di workshop su tutti i temi smart. La Fiera Smart Cities è un forum mondiale dedicato alle soluzioni che possano rivitalizzare e orientare gli spazi urbani alla persona, anche attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie. Una manifestazione – fortemente voluta dalla municipalità di New York – in cui l’Emilia-Romagna potrebbe risultare fra le aree geografiche più innovative, per esempio con il progetto dei Laboratori urbani, incubatori finanziati dalla Regione e presto attivi nelle città capoluogo, ma anche con la capacità di condivisione delle politiche attuate per crescita e occupazione e dello sforzo di ricucitura del tessuto sociale operato attraverso il Patto per il Lavoro, rete che tiene insieme imprese, sindacati, università, associazioni, enti locali.

Export dell’Emilia-Romagna negli Usa
Oltre 4.800 aziende emiliano-romagnole (dati 2015) hanno venduto i loro prodotti negli Stati Uniti (+1,4% rispetto all’anno precedente) per un valore complessivo dell’export pari a 6 miliardi di euro (+20%, il 10% dell’export regionale). Sono numeri che fanno degli Stati Uniti il secondo partner commerciale dell’Emilia-Romagna, dopo la Germania.
Nel 2016, l’export emiliano-romagnolo ha superato i 56 miliardi di euro. La Regione ha investito 10 milioni di euro sull’internazionalizzazione delle imprese e sono oltre 26mila le aziende che esportano.