Il prossimo anno scolastico 2017/2018 non smentisce le previsioni di aumento costante e progressivo degli studenti della scuola dell’Emilia Romagna.

Un trend in crescita ormai da molti anni che sta assumendo connotati preoccupanti in quanto all’aumento degli studenti, negli ultimi anni, non ha mai corrisposto il necessario ed adeguato aumento del personale docente e ATA.

A settembre prossimo, secondo i dati in nostro possesso, saranno 549.152 gli studenti che siederanno sui banchi delle scuole dell’Emilia Romagna, con un aumento significativo di oltre 12.500 alunni rispetto a quelli attualmente frequentanti.

L’aumento si concentra prevalentemente nelle scuole superiori. Tenuto conto della complessità di tale ordine di scuola legato alle varie tipologie (professionale, tecnico, licei) e alle molteplici e differenti classi di concorso, tale incremento necessita di un consistente aumento di classi e quindi di personale scolastico.

Servirebbero perciò oltre 300 classi in più e circa 3000 docenti in più, rispetto all’anno in corso. Vale la pena sottolineare che in Emilia Romagna il rapporto medio alunni/classi relativo allo scorso anno scolastico è del 22,2%, superando di oltre 1% quello della media nazionale (che è pari al 21,12%).

Se le esigenze espresse dai dati elencati non dovessero essere soddisfatte – cosa gravissima- questo rapporto verrebbe ulteriormente incrementato e produrrebbe l’attivazione di classi “pollaio”.

Si priverebbero così gli studenti di quegli elementi di qualità che per anni ha garantito la scuola pubblica statale nella nostra regione.

In questo contesto, si rischia di peggiorare il tasso di abbandono scolastico che ha raggiunto in Emilia Romagna il 13,3% (dati 2015 pubblicati dalla Regione Emilia Romagna) contro il 10% previsto dalla Strategia Europa 2020.

Al contrario, contenere il tasso di abbandono scolastico è di primaria importanza per sostenere quella crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva che l’Europa si propone di realizzare.

Riteniamo che la riduzione degli alunni per classe sia uno degli elementi indispensabili per realizzare “la prevenzione dell’abbandono scolastico precoce, la promozione dell’uguaglianza di accesso ad una istruzione prescolare, primaria e secondaria di buona qualità”.

Chiediamo con forza alle Istituzioni, ai rappresentanti della politica della nostra regione di farsi carico di questa esigenza, affinché il Ministero assegni all’Emilia Romagna una dotazione organica di docenti e ATA adeguata al numero degli studenti, per di non pregiudicare il loro diritto allo studio o addirittura l’accesso ad esso.

Le nostre concrete preoccupazioni sono state oggi rappresentate in primis all’Assessore regionale Patrizio Bianchi che si è assunto l’impegno di intervenire presso il Ministero.

Questa è la buona scuola che vogliamo.

Le OO.SS. del comparto scuola FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola dell’Emilia Romagna non sono più disponibili ad accettare l’impoverimento del sistema formativo dell’Emilia Romagna, né un elenco di buone intenzioni!