Dei 60 nuclei familiari che a Modena si trovano nelle condizioni di decadere dal diritto di abitare in un alloggio di Edilizia residenziale pubblica, dopo l’entrata in vigore dei nuovi limiti per l’accesso stabiliti dall’Assemblea legislativa regionale, sono 14 le famiglie che beneficeranno automaticamente della sospensione prevista dalle recenti modifiche di legge. Altre 9, che superano il limite con valori entro il 20 per cento ma hanno figli minori, componenti anziani o con disabilità, potranno beneficiare della sospensione e restare nell’alloggio pagando un canone concordato medio superiore.

Infine, il Comune potrà sospendere temporaneamente dal patrimonio Erp alloggi abitati da persone molto anziane, invalide o particolarmente fragili per evitare di imporre un trasloco ritenuto non sostenibile e applicando a questi nuclei un canone concordato massimo.

È la soluzione individuata dai settori Welfare e Politiche abitative del Comune di Modena per recepire le disposizioni regionali di fronte alle problematiche emerse dall’applicazione del nuovo sistema, come ha sottolineato l’assessora all’Urbanistica e alle Politiche abitative Anna Maria Vandelli illustrando la delibera con cui il Consiglio comunale nella seduta di giovedì 27 aprile ha approvato ad unanimità il “Regolamento per la sospensione della dichiarazione di decadenza”.

L’assessora ha sottolineato innanzitutto come la Regione abbia “ascoltato le obiezioni sollevate dall’ente locale e condotto un lavoro di approfondimento che sta portando a modifiche e azioni di mitigazione: innanzitutto, il posticipo all’1 luglio delle nuove modalità di calcolo del canone e la sospensione per due anni della decadenza dall’alloggio Erp per quei nuclei che superano i nuovi limiti di indicatore Isee (24mila euro) e patrimoniali (49mila euro) con valori fino al 10 per cento del limite”.

Disciplinando le decadenza dagli alloggi Erp, il Regolamento approvato prevede l’applicazione dell’azione di mitigazione, con sospensione della decadenza per due anni, anche per quei nuclei che superano il limite nella misura compresa tra il 10,1 e il 20 per cento, qualora siano presenti figli minori o persone anziane o con disabilità. Ai nuclei ai quali viene sospesa la decadenza dall’Erp si applica un canone parametrato al valore medio del canone previsto dagli Accordi territoriali.

Sono infine previste azioni di accompagnamento per evitare decadenze “ritenute non sostenibili”; dei restanti 37 nuclei che si trovano nelle condizioni di decadere dall’Erp e che non rientrano nelle fasce previste per il superamento dei limiti 19 sono infatti di anziani di cui 9 con più di 80 anni e uno con invalidità.

Nel caso di persone molto anziane, con più di 80 anni, o della presenza di un componente con invalidità o grave fragilità e senza rete parentale di supporto, l’Amministrazione potrà pertanto, attraverso una delibera di Giunta, sospendere l’alloggio dall’Erp, pur lasciandolo all’interno della gestione Acer.

Ai nuclei che permarranno negli alloggi sospesi verrà applicato un canone parametrato al valore massimo previsto dagli Accordi territoriali, “comunque inferiore ai valori di mercato – ha spiegato Vandelli – e quindi sopportabile da queste famiglie. Il maggior introito determinato dalla differenza dei canoni sarà destinato al sostegno alla locazione dei nuclei collocati nelle posizioni utili della graduatoria Erp, mentre gli alloggi temporaneamente sospesi saranno sostituiti con altri alloggi Acer o con patrimonio privato concesso tramite Agenzia Casa. “Quindi – ha concluso l’assessora – le famiglie che avrebbero diritto ad entrare negli alloggi che restano a disposizione di nuclei fragili, avranno una casa con un canone analogo a quanto avrebbero pagato nell’Erp senza maggiori costi per l’Amministrazione, garantendo i diritti di chi è in graduatoria, ma con attenzione alle famiglie che per motivi diversi faticherebbero ad affrontare un trasloco”.