Sollecitano l’approvazione definitiva della riforma della legge sull’acquisizione della cittadinanza che introduce lo “jus soli temperato” e lo “jus culturae”, i due ordini del giorno, proposti rispettivamente dal Pd e da Per me Modena e Art.1-Mdp, approvati dal Consiglio comunale di Modena nella seduta di oggi, giovedì 20 aprile. Entrambi gli ordini del giorno hanno ottenuto il voto favorevole di Pd, Movimento 5 stelle, Per me Modena, Art.1-Mdp e di Giuseppe Pellacani (FI). Contrario Andrea Galli (FI) e astenuto Idea-Popolo e libertà.

La mozione del Pd, presentata in aula da Grazia Baracchi, invita inoltre l’Amministrazione modenese a far sì che i nuovi italiani siano accompagnati nell’iter burocratico attraverso la consulenza e l’assistenza negli sportelli comunali, in collaborazione con quelli sindacali, e a promuovere, come integrazione del percorso scolastico, iniziative a favore di tutti i minori finalizzate alla conoscenza e alla consapevolezza dei diritti e dei doveri legati alla cittadinanza e una giornata dedicata all’ufficializzazione dei nuovi cittadini.

L’ordine del giorno di Per me Modena e Art.1-Mdp, illustrato da Domenico Campana, pur sostenendo l’approvazione della legge, ne dà un giudizio “non del tutto positivo” non approvando l’inserimento dello jus culturae.

Entrambi gli ordini del giorno fanno riferimento alla campagna nazionale “L’Italia sono anch’io”, promossa in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia con l’intento di promuovere l’uguaglianza tra persone di origine straniera e italiana che vivono, crescono, studiano e lavorano in Italia e che ha lanciato la raccolta di firme per due leggi di iniziativa popolare sulla modifica dei requisiti per ottenere la cittadinanza. Oggi l’ottenimento della cittadinanza da parte di minori nati in Italia da genitori stranieri può avvenire solo dopo il compimento del 18° anno di età, entro il termine di un anno e dimostrando come requisito la residenza ininterrotta sul suolo italiano. I documenti ricordano inoltre che nel febbraio 2012 il Consiglio comunale approvò un ordine del giorno di adesione ai principi della campagna e che nella consigliatura in corso ne è stato approvato un altro per la cittadinanza onoraria alle bambine e ai bambini nati a Modena e in Italia da genitori stranieri residenti.

A ottobre 2015 la Camera ha approvato una riforma della legge sulle modalità di acquisizione della cittadinanza che è però ancora in attesa di discussione al Senato. La legge prevede l’introduzione dello “jus soli” temperato e dello “jus culturae”. In base al primo un minore può acquisire la cittadinanza, se c’è la volontà dei genitori e comunque entro i vent’anni, se nato in Italia e se almeno un genitore ha un permesso di soggiorno di lungo periodo o permanente. Nell’acquisizione della cittadinanza in base allo “jus culturae” assume invece un ruolo fondamentale il percorso formativo del minore che se non ha ancora 12 anni, deve aver frequentato la scuola italiana per almeno 5 anni (se si tratta del ciclo delle primarie è necessario anche l’esito positivo del percorso). Oltre i 12 anni occorre aver frequentato almeno un ciclo di studi e conseguito il titolo positivamente, oltre a 6 anni di residenza.