I conti della Provincia nel 2016 si sono chiusi in equilibrio, però sulla capacità operativa dell’ente pesa il prelievo dello Stato, salito a 37 milioni di euro su un totale di 56 milioni di entrate tributarie.

La situazione finanziaria dell’ente emerge dai numeri del conto consuntivo,  presentato mercoledì 12 aprile al Consiglio provinciale e all’Assemblea dei sindaci (l’approvazione è prevista il 2 maggio).

«I conti sono in ordine – ha sottolineato Gian Carlo Muzzarelli, presidente della Provincia di Modena –  grazie alla riduzione delle spese per il personale e di gestione. Tutte le risorse scaturite dai risparmi, però, insieme a buona parte delle imposte versate dai modenesi, sono finite allo Stato per effetto dei prelievi previsti dalla legge di Stabilità».

Muzzarelli ha ricordato anche che, sempre a causa dei trasferimenti allo Stato, «è ormai praticamente impossibile assicurare le funzioni su viabilità e edilizia scolastica assegnate dalla legge di riforma. Non siamo tuttora nelle condizioni di approvare il bilancio di previsione 2017 e di finanziare investimenti con nostre risorse. Senza bilancio, inoltre, non riusciamo a far partire le opere, neanche quelle finanziate da altri enti, o dare continuità agli interventi di manutenzione di scuole e strade come vorremmo. E il decreto enti locali, approvato dal Governo, martedì 11 aprile, non è assolutamente sufficiente perché assegna alle Province solo 210 milioni su 650 milioni necessari come avevano stabilito anche gli organi tecnici del Governo stesso».

I prelievi dello Stato nel 2106 si aggiungono ai 28 milioni versati nel 2015 e ai 13 milioni del 2014.

Nel dettaglio del consuntivo risulta anche che nel 2016 le entrate tributarie sono salite di quasi un milione (erano 55 milioni nel 2015): 27,8 milioni arrivano dalla quota Rcauto (un milione in meno rispetto al 2015), un calo compensato dall’aumento delle somme incassate dalla quota sulle trascrizioni al registro automobilistico (passaggi di proprietà e nuove immatricolazioni): oltre 23,7 milioni (due in più rispetto al 2015) per effetto dell’andamento positivo del mercato dell’auto; stabile invece l’imposta ambientale (quasi 5 milioni) versata con la tassa comunale sui rifiuti.

Anche nel 2016 l’ente non ha stipulato nuovi mutui, come avviene dal 2012.

La spesa corrente risulta in calo, mentre restano elevati gli investimenti grazie soprattutto alle risorse provenienti da altri enti.

 

Personale ridotto a 229 dipendenti – Investimenti finanziati con risorse di altri enti

La spesa corrente della Provincia nel 2016 è arrivata a 76 milioni, contro gli 83 dell’anno precedente, per effetto soprattutto della riduzione del personale a tempo indeterminato sceso a 229 dipendenti, in conseguenza del passaggio nel 2016 alla Regione di 43 dipendenti degli Centri per l’impiego; il costo per il personale è così sceso a 13 milioni dai 18 dell’anno precedente (i dipendenti erano 449 nel 2015 contro i 516 del 2014 e i 621 dell’anno 2009).

Da quattro anni, inoltre, l’ente non si indebita non potendo stipulare nuovi mutui, mentre sui mutui precedenti la spesa per la restituzione del capitale ammonta a oltre otto milioni di euro.

Gli investimenti sono tuttavia mantenuti a livelli elevati grazie soprattutto ai contributi della Regione e di altri enti pubblici e privati: 15 milioni di euro impegnati e altri 15 milioni di euro previsti con procedure avviate che concretizzeranno nel 2017, in buona parte destinati a viabilità (tra cui il ponte di Bomporto, frane e manutenzioni straordinarie) ed edilizia scolastica (tra cui il nuovo istituto Galilei a Mirandola, demolito a causa del sisma, l’ampliamento del Meucci a Carpi e il ripristino dell’istituto Venturi a Modena).

Per quanto riguarda, infine, i pagamenti di fatture, la Provincia anche nel 2016 ha rispettato i tempi contrattuali nei confronti dei propri fornitori generalmente dai 30 ai 60 giorni, con un tempo medio di pagamento stimato inferiore ai 45 giorni dalla data di ricevimento della fattura.