Il Consiglio comunale, all’inizio della seduta odierna, ha approvato all’unanimità un ordine del giorno, presentato dall’Ufficio di Presidenza, in solidarietà ai lavoratori della ex BredaMenarini e per sollecitare l’attuazione di un piano industriale di rilancio dell’azienda. Il documento sollecita inoltre il Ministero affinché venga attuato un piano industriale “per rilanciare Bologna come sito produttivo valorizzato e potenziato”. Infine il Consiglio comunale sollecita il Governo, “chiamandolo alle proprie responsabilità, alla tutela dell’Azienda e del sito produttivo di Bologna e i relativi livelli occupazionali come promesso in fase di cessione delle quote”.

Infine il documento pretende “chiarezza sul futuro” della ex Bredamenarini. L’ordine del giorno è stato votato anche dal Sindaco di Bologna, Virginio Merola, che è intervenuto in aula durante la discussione. “Siamo in una situazione che definire incresciosa è poco – ha affermato il Sindaco -. Abbiamo bisogno di un piano industriale credibile e abbiamo bisogno che siano rispettati gli accordi in particolare quello che prevede una ristrutturazione dell’attuale impianto della ex Bredamenarini. Occorre che il Governo si svegli e il Ministro interessato pure. Il 19 aprile saremo a Roma per pretendere il rispetto degli accordi e anche perché venga delineata una chiara prospettiva per i due stabilimenti a cominciare ovviamente da quello di Bologna. La cosa imbarazzante per tutti è che siamo in pieno rilancio degli investimenti sul trasporto pubblico, in particolare in questa realtà, e davvero non è accettabile assistere a queste manovre da parte di un imprenditore privato che si sta comportando come purtroppo ci hanno abituato altri casi. Non aspetteremo passivamente dicembre per permettere a questo signore di vendere quanto si era invece impegnato a rilanciare e credo che faremo sentire con forza la nostra voce. Potremo farlo meglio perché abbiamo l’unanimità del Consiglio comunale. Credo che sia interesse di tutta la comunità bolognese ma anche in una prospettiva nazionale difendere questo polo del trasporto pubblico, l’unico rimasto in Italia, nel rispetto innanzitutto della dignità dei lavoratori che da troppo tempo sono coinvolti in questa vicenda ambigua e giocata un po’ sulla testa di tutti noi. Questo ordine del giorno ci rafforza e riusciremo, vedrete, a far sentire meglio la nostra voce e tramite noi anche quella dei lavoratori”.