Anche quest’anno Federconsumatori diffonde il resoconto dell’attività svolta nel 2016 da tutti i 18 sportelli dell’Associazione presenti nella provincia di Modena, dati che fanno emergere le varie problematiche dei consumatori modenesi e i risultati raggiunti dall’Associazione. 
“L’analisi dei dati fanno ancora emergere la difficile situazione economica che coinvolge molte famiglie che si sono rivolti ai nostri sportelli, che induce un cospicuo numero di consumatori a valutare se affrontare un eventuale contenzioso mettendo a confronto gli eventuali costi e benefici.
L’apertura di una pratica deve evidenziare i benefici economici, ma anche i tempi per la conclusione della stessa, questa situazione porta a diversi cittadini a rinunciare a far valere i propri diritti di
consumatore.
Il contatto con la nostra Associazione – spiega la nota – avviene attraverso i 18 sportelli sparsi nella nostra provincia, di cui 7 aperti presso sedi comunali attraverso una convenzione.
Nel 2016 il numero di cittadini che ci hanno contattato per informazioni è cresciuto rispetto agli anni precedenti, in particolare modo per i problemi legati al canone RAI, la cui riscossione è stata oggetto nel 2016 di revisione normativa. Anche l’attività di contenzioso dopo un apice registrato negli scorsi anni sui temi dell’energia, è ritornato a un trend costante.
In totale le pratiche aperte sono state n 1.783 e abbiamo dato una prima consulenza gratuita negli sportelli in cui abbiamo una convenzione e che non si è trasformata in una pratica, a oltre 1.200 cittadini. Tra le pratiche definite oltre 80 % si sono concluse con esito positivo per il consumatore.
Per quanto concerne la tipologia del contenzioso, registriamo un calo nelle pratiche inerenti sulle attività sui beni di consumo (arredamenti, autoveicoli, tecnologia) -27%, mentre rimangono costanti i contenziosi legati ai servizi generali per i consumatori (abitazione, riparazioni, manutenzioni).
Per quanto rimangono le pratiche di telefonia c’è stato un leggero calo, -9%, più marcato il calo in merito al settore energia -17%, derivato dal fatto che i cittadini sono più attenti alle offerte proposte dai diversi gestori (luce, acqua, gas).
Per quanto riguarda il capitolo banche – finanziarie – assicurazioni, il livello di contenzioso ha avuto un calo di circa il 5,51%, dato che non deve fare pensare alla mancanza di problematiche.
Nel 2016, infatti, diversi risparmiatori e piccoli investitori si sono rivolti alla Federconsumatori per informazioni in un ambito finanziario sempre più complicato, opaco e screditato agli occhi dei
cittadini e abbiamo gestito posizioni di risparmiatori che detenevano strumenti finanziari subordinati emessi dalla Banca delle Marche SpA, dalla Banca popolare dell’Etruria e del Lazio,
dalla Cassa di risparmio di Ferrara SpA, dalla Cassa di risparmio della provincia di Chieti SpA, sia per la presentazione delle istanze di indennizzo al Fondo di Solidarietà, che per l’apertura di un
contenzioso con le stesse. Lo stesso problema lo stiamo affrontando per i risparmiatori azionisti di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca che per i risparmiatori che avevano acquistato delle quote di un fondo d’investimento immobiliare costituito dalla Investire S.G.R. e collocato da Poste Italiane S.p.A nel 2003.
Non da ultimo abbiamo effettuato verifiche dei tassi applicati sui mutui, contratti di leasing. A fronte di alcuni pronunciamenti dell’Arbitro Bancario Finanziario (ABF), rispetto alle modalità di
calcolo degli interessi da parte delle banche ai cittadini che avevano in essere un mutuo e che sono stati coinvolti nel terremoto di maggio 2012, abbiamo aperto diverse pratiche per richiedere il risarcimento nei confronti dei nostri associati alle loro rispettive banche.
Nel 2016 i reclami nei confronti della pubblica amministrazione, per contenziosi fiscali, ricorsi e contravvenzioni sono rimasti costanti.
Il dato dei contenziosi per energia elettrica e gas sono state n. 550, in diminuzione rispetto al 2015, mantenendo, però, un andamento molto impegnativo nell’ambito complessivo della nostra attività.
Rileviamo – continua l’Associazione – , come negli altri anni, che le aziende hanno continuato a adottare metodologie aggressive
di vendita verso i potenziali clienti, portando a un aumento di richieste di recesso per contratti carpiti tramite visite a domicilio o con contatti telefonici, in cui oltre alla discutibile modalità di proposta commerciale, gli utenti non ravvedono la sbandierata convenienza. Il calo del contenzioso sopra rilevato, a nostra avviso, deriva anche grazie alle campagne informative che abbiamo realizzato per dare maggiore consapevolezza agli utenti. Altra frequente casistica riguarda errori di fatturazione, chiusure di contratti o cambi di gestore. Per il perdurare delle difficoltà economiche delle famiglie, permangono numerose le richieste di rateizzazione delle bollette.
Rileviamo una crescita di casi in cui ai cittadini è stato piombato il contattore, in quanto il gestore era creditore di un numero elevato di fatture.
Tutto il settore delle comunicazioni, in primis la telefonia, rimane il caposaldo per la nostra associazione, per il forte impegno e intensa attività che però si traduce anche con ottimi risultati di
risoluzione delle controversie per via stragiudiziaria e conciliativa.
Delle n. 730 pratiche totali, abbiamo gestito n. 375 conciliazioni paritetiche (Tim, Vodafone, Wind), e presso il Co.Re. Com. Emilia Romagna, +11,47% rispetto il 2015, di cui n. 328 sono state chiuse con soddisfazione degli utenti, pari al 87,47%. Complessivamente l’attività di conciliazione sulle tematiche di telefonia ha portato un recupero o un risparmio economico, per i nostri associati, di € 150.721,18.
Rileviamo che continua l’elevato numero di queste pratiche riguarda la telefonia fissa, rispetto a quella mobile, dovuto a servizi internet.
Anche per la telefonia mobile, come per l’energia, un gran numero di contenziosi riguardano i “servizi non richiesti” sopratutto su smartphone e tablet. Si tratta dell’errata ed inconsapevole
attivazione di servizi a pagamento attraverso i click su banner che appaiono quando si naviga.
Altro tema degno di nota è il mancato rispetto delle condizioni contrattuali proposte in sede di attivazione che poi non vengono rispettate.
Sul tema delle truffe e dei raggiri, la nostra Associazione, insieme ad altre associazioni presenti sul territorio e con il contributo delle istituzioni modenesi, ha continuato il proprio impegno in un
lavoro, utile e importante, di divulgazione, informazione e supporto costante ai cittadini. In particolare, sotto il profilo dell’attività di prevenzione delle truffe e della divulgazione delle
tematiche legate alla tutela del consumatore, nel 2016 la nostra Associazione ha continuato la sua attività di formazione/informazione rivolta sia agli adulti che agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado.
Abbiamo tenuto oltre 25 incontri pubblici che hanno visto la partecipazione di circa 450 persone, sui temi consumeristici (alimentazione, risparmio energetico, rapporto con le banche, credito al consumo, servizi pubblici e tariffe, sanità) allo scopo di fornire ai cittadini sempre più strumenti ed elementi conoscitivi e 51 incontri nelle scuole sulle questioni legate alla sicurezza e contraffazione alimentare, alla legalità del mercato con una particolare attenzione ai problemi inerenti agli acquisti
via web e al gioco d’azzardo coinvolgendo circa 1.000 studenti.
Nell’anno 2016 gli associati alla Federconsumatori di Modena sono stati n. 3.773. Si tratta di un dato in leggero calo rispetto al 2015, -4,84%, dovuto alle difficoltà economiche di coloro che si
rivolgono all’Associazione cui facevamo cenno fin dall’inizio.
Nonostante la flessione, riteniamo si tratti di un risultato importante per la nostra Associazione, che si conferma come punto di riferimento per i cittadini modenesi, in continuità con il passato, per fornire loro un sostegno che vorremmo sempre più forte, ma che deve misurarsi con le molte difficoltà di mantenimento dell’attività a causa della situazione economica in atto che rende enormemente incerto il futuro”.