Secondo il sociologo Derrick De Kerckhove occorre trovare un modo per adattarci alle nuove condizioni di connettività e condivisione, senza per questo abbandonare l’eredità psicologica e sociale del passato, legata a capisaldi quali l’identità privata e la democrazia. Ogni sviluppo tecnologico, ogni nuovo strumento porta indubbiamente con sé inedite possibilità e, contemporaneamente, nuovi rischi e sfide. Tra queste, una delle maggiori è certamente quella educativa. Se, per esempio, si guarda dai dati – in questo caso quelli emersi da una ricerca del Centro medico Sant’Agostino di Milano – questi indicano che oltre l’80% dei genitori di bambini sotto i 12 anni d’età consente ai propri figli l’utilizzo di dispositivi elettronici, di frequente nel 40,8% dei casi. Inoltre, più del 40% dei genitori lascia i figli soli davanti allo schermo, mentre soltanto il 13% dei bambini usa raramente smartphone e tablet. Infine, soltanto il 5% ne fa completamente a meno. Sebbene si tratti di dati neutri, che non posseggono in se stessi una valenza positiva o negativa, sembra si possa ritenere che, in molti casi, lo smartphone o il tablet siano diventati gli amici dei bambini, prendendo il posto del classico orsetto o della bambola.

Fenomeni, questi, che meritano sicuramente una riflessione seria e approfondita: come quella che sarà proposta presso la Casa del Volontariato di Carpi martedì 21 marzo alle ore 20.45 nel corso di Genitori in rete. Opportunità e rischi educativi nella società digitale, un incontro a partecipazione gratuita organizzato dal Centro Italiano Femminile (CIF) con il sostegno della Fondazione Casa del Volontariato, ente strumentale della Fondazione CR Carpi, e il patrocinio del Comune di Carpi.

A introdurre il dibattito sarà Anna Gelli del CIF, alla quale seguiranno i saluti dell’Assessora alle Pari opportunità del Comune di Carpi Stefania Gasparini. A intervenire saranno poi Giulia Cavallari, del Consultorio familiare Life Care di Carpi che, insieme ai contributi di genitori e insegnanti, si confronterà anche con Simona Santini e Monica Brunetti della Fondazione Casa del Volontariato.

Le conclusioni spetteranno invece a Linda Oliviero del CIF.