Per sei mesi il ventiseienne senegalese Cheikhou Oumar Kamara, richiedente asilo, svolgerà un tirocinio di sei mesi presso il Comune di Fiorano Modenese, occupandosi di manutenzione e di gestione del magazzino, grazie alla convenzione con la Cooperativa Sociale Caleidos, nell’ambito del progetto Mare Nostrum.

“Quello che ancora ci appare un caso ‘speciale’ – spiega l’assessore alle politiche sociali Marco Biagini – vogliamo e abbiamo bisogno che diventi normalità: la possibilità e il dovere, per chi chiede asilo, durante la fase istruttoria, di potersi impegnare in attività socialmente utili e in tirocini formativi. Sono particolarmente contento che il compito di ‘apripista’ spetti a  Cheikhou Oumar perché dal suo arrivo, nel marzo 2015,  dopo un viaggio in mare dalle coste libiche su un barcone, ha fatto ogni sforzo e sfruttato ogni opportunità per inserirsi offertagli da Caleidos, incaricata dell’accoglienza. Si è distinto nell’apprendimento della lingua italiana, pur partendo da una condizione di totale analfabetismo. Si è impegnato nella ricerca del lavoro ed è impegnato nella pratica sportiva del basket”.

Silvia Sbrighi, coordinatrice nel distretto ceramico del progetto Mare Nostrum, spiega come la Cooperativa Caleidos, in seguito all’aggiudicazione di una gara pubblica, sia incaricata dal 2014 di gestire l’accoglienza dei profughi arrivati a Modena ed inviati in base ad una ripartizione da parte del Ministero dell’Interno. Fino ad oggi Caleidos ha avuto la responsabilità dell’accoglienza di più di 1.000 beneficiari ripartiti sui diversi comuni del territorio provinciale.

L’appalto prevede che vengano erogati servizi volti a garantire l’accoglienza, come l’alloggio e il vitto, percorsi rispetto all’alfabetizzazione e l’apprendimento della lingua italiana, la tutela della salute, il sostegno psicologico, la mediazione linguistico-culturale, l’accompagnamento giuridico rispetto alla domanda di protezione internazionale. A fianco di questi servizi richiesti espressamente per favorire i diritti fondamentali della persona, altre attività vengono attivate per favorire l’integrazione, come ad esempio percorsi di socializzazione a carattere socio-occupazionale, ludico-ricreativi e sportivi e anche di formazione professionale e conoscenza del territorio.

Sono tutti richiedenti asilo perché fuggiti a causa di guerre, torture, negazione di diritti umani, rischio di persecuzione per motivi religiosi, appartenenza a organizzazioni politiche e sociali e orientamento sessuale. Prevalentemente sono di sesso maschile e adulti, anche se attualmente sono presenti alcune donne singole e qualche nucleo familiare, in età fra 18 e 25 anni.

L’area di provenienza maggiore è l’Africa Occidentale (per lo più Nigeria, Ghana, Gambia, Senegal, Costa d’Avorio, Mali, Guinea, Guinea Bissau ed altri, quali Eritrea, Niger, Burkina Faso, Camerun, Liberia e Sierra Leone, con poche unità) e dall’Asia (Pakistan, Bangladesh, Nepal, Afghanistan e Filippine).