L’Agenzia delle Entrate le ha risposto che deve rivolgersi al Servizio Elettrico Nazionale (già Enel), il quale l’ha invitata a contattare l’Agenzia delle Entrate. È paradossale la vicenda di una cittadina carpigiana di 75 anni – N.G, che si è vista addebitare il canone Rai sulla bolletta elettrica relativa a una casa in cui non abita.

Del caso si sta occupando l’Adiconsum, l’associazione consumatori della Cisl, perché il canone Rai viene regolarmente pagato dal marito della donna. «Questa coppia ha due appartamenti nello stesso palazzo di Carpi. Uno è intestato al marito, l’altro alla moglie – spiega Adele Chiara Cangini, responsabile provinciale Adiconsum – I due vivono insieme nell’alloggio intestato al marito, il quale ha un contratto per la fornitura di energie elettrica “domestico residente”. Sulla bolletta viene regolarmente addebitato il canone Rai. Lo stesso accade, però, anche alla moglie, pur avendo ella un contratto di fornitura per l’energia elettrica “domestico non residente”. Per questo la signora, su nostro consiglio, si è rivolta all’Agenzia delle Entrate, la quale ha risposto che la questione riguarda esclusivamente l’impresa elettrica. La quale, a sua volta, l’ha invitata a contattare l’Agenzia delle Entrate. Insomma, se la rimpallano.

Nel frattempo – continua Cangini – la signora ha pagato la bolletta parzialmente, stornando cioè la rata del canone. Poi, sempre su nostro suggerimento, ha inviato all’Agenzia delle Entrate una dichiarazione sostitutiva di certificazioni anagrafiche per dimostrare che il canone non deve esserle addebitato in quanto è dovuto in relazione all’utenza elettrica intestata ad altro componente della stessa famiglia anagrafica.

Nella speranza – conclude la responsabile provinciale di Adiconsum – che questo documento risolva definitivamente il problema».