“Negli ultimi giorni si rincorrono notizie di stampa molto importanti e positive sul piano industriale di Maserati Auto, sulla collocazione di nuovi modelli e sugli obiettivi di volumi e di vendite – afferma Cesare Pizzolla, segretario Fiom/Cgil Modena –
L’Ad Marchionne ha annunciato, su autorevoli organi d’informazione, che per il 2018 Maserati ha l’obbiettivo di raddoppiare praticamente il numero di auto passando dalle circa 40.000 autovetture del 2015 alle 70.000 nel 2018.
Inoltre, l’Ad ha dichiarato che nel 2019 il nuovo Suv Maserati sarà prodotto nel polo torinese tra Grugliasco e Mirafiori”.
“La domanda sorge spontanea, ed è rivolta anche alle istituzioni locali: ma nel piano industriale produttivo di Maserati, come si colloca Modena?
Maserati dà dati positivi sulla crescita e sull’allocazione di nuovi modelli, e la Fiom/Cgil non può che essere d’accordo e felice per i lavoratori torinesi. Ma a Modena lo stabilimento del Tridente continua a non avere certezze sul futuro.
Da un lato si danno dati positivi, ma dall’altro i lavoratori modenesi di Maserati in produzione, dopo aver fatto oltre il 50% di giornate di assenza dal lavoro nel mese di febbraio con il ricorso al contratto di solidarietà e utilizzo di permessi individuali dei lavoratori, faranno altrettanto giornate di sospensione anche nel mese di marzo con il rischio di mettere nuovamente in discussione anche la maturazione dei ratei di ferie e permessi.
La Fiom/Cgil si è rifiutata di firmare il CdS perché nell’immediato penalizza eccessivamente il reddito dei lavoratori, e in prospettiva non dà garanzia di ripresa a pieno regime della produzione con il coinvolgimento di tutti i 300 operai.

Dopo tutta la cassa integrazione fatta dagli operai Maserati nel 2016, dopo il pesante inizio 2017 con il ricorso al CdS e l’assenza di certezze sui nuovi modelli da produrre, chiedo alla Regione Emilia-Romagna se questi non siano indizi sufficienti per attivare uno tavolo di crisi che possa chiarire la collocazione dello stabilimento modenese nel piano industriale di Maserati.

La Fiom/Cgil fa appello alle istituzioni locali (comunali e regionali), alle altre organizzazioni sindacali e a tutte le forze politiche interessate al futuro produttivo dello stabilimento modenese Maserati – conclude il segretario Fiom/Cgil Modena – affinché si definisca un tavolo per dare al più presto una garanzia e una prospettiva anche ai dipendenti modenesi Maserati, all’indotto e all’intera comunità”.