Nel 2016 i 17 agenti in servizio della Polizia provinciale di Modena e le circa 70 guardie giurate volontarie faunistico venatorie hanno effettuato 1.589 controlli, di cui oltre 1253 in materia di caccia e 336 sulla pesca, oltre a circa 120 interventi legati all’ambiente e al codice della strada.

Dai dati del rapporto sull’attività della Polizia provinciale emerge anche che le sanzioni amministrative elevate sono state 427: 291 in materia di caccia, 66 sul codice della strada, 17 sulla pesca e 53 sull’ambiente (vedi comunicato n.72).

Nel 2016 sono state inviate all’autorità giudiziaria anche sette informative di reato di cui una per violazioni ambientali, sei in materia di caccia (per caccia con mezzi vietati, divieto di caccia nei parchi e violazione alle leggi sulle armi).

Come sottolinea Fabio Leonelli, comandante della Polizia provinciale, «anche dopo il riordino istituzionale e il conseguente passaggio delle competenze sulla caccia e la pesca dalla Provincia alla Regione, la Polizia provinciale continua ad occuparsi della vigilanza e delle sanzioni, soprattutto in materia di caccia e pesca, a cui si aggiungono i piani di controllo della fauna selvatica a tutela dell’agricoltura e dell’equilibrio faunistico, oltre all’attività di controllo sulla fauna a tutela degli argini in collaborazione con i Comuni».

La Polizia provinciale ha gestito circa 300 segnalazioni e seguito 122 chiamate (al numero 059 209525) di cittadini per situazioni di particolare criticità di cui 47 legate alla caccia e ai problemi con i cacciatori.

In collaborazione con il Centro fauna selvatica “Il Pettirosso” di Modena sono state gestite anche 91 richieste d’intervento per il recupero di fauna selvatica in difficoltà o morta.

Gli agenti controllano qualcosa come 250 mila ettari di territorio: 160 mila ettari di superficie cacciabile, circa 60 mila ettari di aree protette e le aree vicine ai centri abitati dove è vietato cacciare.

 

LE SANZIONI SULLA CACCIA: IL MANCATO RISPETTO DELLE DISTANZE DA CASE E STRADE

Tra le principali violazioni, riscontrate dalla Polizia provinciale nel corso del 2016 in materia di caccia, spiccano il mancato rispetto delle distanze di sicurezza da abitazioni e strade (20 verbali), le violazioni al calendario venatorio, soprattutto legate al mancato utilizzo dell’indumento ad alta visibilità (60 verbali), delle norme sul tesserino regionale (28 verbali), poi per cani vaganti incustoditi (13 verbali), per l’inosservanza delle regole sull’anagrafe canina e la tutela del benessere animale e la caccia in aree vietate.

«Il mancato rispetto delle distanze – sottolinea il comandante Fabio Leonelli – si ripropone ogni  anno e rappresenta una delle violazioni che più preoccupano i cittadini e causa di diverse segnalazioni».

Le principali violazioni al codice della strada accertate hanno riguardato il mancato rispetto della segnaletica stradale e le norme di sicurezza, oltre alle sanzioni per la mancata registrazione del passaggio di proprietà dei veicoli controllati e l’utilizzo di veicolo sottoposto a fermo amministrativo.

In materia ambientale le violazioni riscontrate riguardano soprattutto l’abbandono di rifiuti in particolare di veicoli fuori uso,  la normativa sui parchi e le aree protette e lo spandimento liquami.

Anche nel 2016, tramite la consultazione on line della banca dati del programma informatico gestito dalla Regione,  sono stati elevati d’ufficio 101  verbali per mancata riconsegna del tesserino venatorio nei tempi di legge.

Per quanto concerne la pesca, nel 2016 le sanzioni accertate hanno riguardato l’assenza dei documenti obbligatori (versamenti per licenza) e l’inosservanza alle prescrizioni contenute nel regolamento regionale, in particolare su attrezzatura e pescato.