Diminuisce la fiducia nella situazione economica del Paese e nella possibilità che cresca l’occupazione, ma migliora la soddisfazione personale: il Rapporto Tecnè 2016 sulla qualità dello sviluppo messo a punto per la Fondazione Di Vittorio (Istituto per la ricerca Cgil) descrive un’Italia che cresce poco con la ricchezza sempre più concentrata e un ripiegamento nella sfera privata mentre si riduce la dimensione pubblica.

L’indice generale sulla qualità dello sviluppo diminuisce da 100 a 99 con un peggioramento nel Nord (da 110 a 109 il Nord Ovest, da 115 a 113 il Nord Est), e nel Centro (da 103 a 102) mentre il Mezzogiorno resta comunque in ritardo rispetto al resto del Paese (fermo a 85). Ce ne ha parlato Tiziano Motti, eurodeputato della settima legislatura e presidente di Europa dei Diritti:  “E se la soddisfazione personale e la fiducia interpersonale registrano 103 punti rispettivamente, in crescita rispetto al 2015, si segnala un crollo per la fiducia economica (76). Nel complesso gli standard abitativi scendono da 100 a 98 punti (Trentino a 122) ma aumentano i beni posseduti dalle famiglie (da 100 a 104)”.

Dal rapporto Tecnè sulla qualità dello sviluppo “emerge è la fotografia di un Paese in cui la ricchezza tende sempre di più a concentrarsi” e in cui le persone vedono sempre più difficile uscire da una situazione di difficoltà: lo afferma il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso commentando lo studio Tecnè e chiedendo al Governo di cambiare le politiche economico sociali. “Rispetto al 2015 – sottolinea il leader della Cgil – nel 2016 calano drasticamente le previsioni sulla crescita economica dell’Italia, quelle sulla propria situazione personale e sulle prospettive di crescita dell’occupazione. Come pure diminuisce notevolmente il concetto di partecipazione sociale. È sempre più evidente – avverte – la necessità di cambiare rotta rispetto le politiche economiche e sociali.