“Si è svolto ieri, martedì 8 febbraio, presso la sede di Bosch Rexroth Oil Control a Modena un incontro con le organizzazioni sindacali in rappresentanza dei territori di Modena e Reggio Emilia, e tutte le Rsu degli stabilimenti di Nonantola, Pavullo e Vezzano sul Crostolo (Reggio Emilia),che avrebbe dovuto essere decisivo per la conclusione del percorso di definizione dell’integrativo aziendale, ma che invece ha registrato un sostanziale cambio di indirizzo a fronte di un’idea dominante di massimizzazione dell’utile” – spiega una nota dei Sindacati.

“Vengono di fatto stravolti tutti gli sforzi che avevano prodotto un sostanziale affidamento condiviso su molti temi e viene definitivamente revocata la disponibilità aziendale a procedere in un percorso di progressiva stabilizzazione dei precari fino ad uscire definitivamente dalla logica dell’utilizzo della somministrazione, ed ancor più dello staff leasing.

Il nuovo inatteso piano industriale, secondo l’esposizione dell’azienda, si incardinerà sulla dichiarazione di 130 esuberi, sull’aumento delle turnistiche fino a diciotto turni, sulla revisione dei processi produttivi, sul taglio del fatturato non a valore, sulla esternalizzazione di parte delle lavorazioni e dove un punto, non espresso esplicitamente, potrebbe essere una mobilità delle maestranze fra i vari stabilimenti.

Dal punto di vista delle previsioni, che vanno prese in quanto tali, in caso di  sensibile ed auspicabile aumento  di fatturato, l’azienda prevede di integrare il personale eventualmente mancante con l’utilizzo di somministrati perdurando nella logica di precarietà che si era impegnata a dismettere e di fatto giungendo  ad un percorso di  effettiva sostituzione di personale fisso con personale precario.

Questa situazione si inquadra in un momento in cui l’area italiana della Bosch è in crescita e risponde bene alle esigenze industriali, ma rischia di soccombere sotto la sola logica del “più profitto” senza tenere conto della conciliazione di vita e lavoro e del sostegno ricevuto dai territori e, non ultimo e non marginale, dalle lavoratrici e dai lavoratori.

L’incontro si è svolto all’indomani di una mobilitazione generale che ha coinvolto tutti i siti produttivi a dimostrazione che il tempo delle parole, tanto caro alla direzione aziendale locale, è purtroppo esaurito.

Le organizzazioni sindacali svolgeranno nei prossimi giorni assemblee urgenti in tutti i siti, confermando il blocco degli straordinari e dei sabati lavorativi oltre a proclamare un pacchetto di 10 ore di sciopero da articolare secondo modalità territoriali che saranno illustrate nelle assemblee.

Le organizzazioni sindacali pur rimanendo disponibili alla prosecuzione del confronto, ma non vincolate nelle azioni di rivendicazione ad ogni livello, considerano il tavolo fortemente compromesso ed auspicano il ritorno a progetti condivisi che ripartano da quanto già assodato al dicembre scorso, considerando come prioritari la non previsione di esuberi, la riduzione dei precari, l’aumento dell’occupazione e l’investimento sulle risorse umane” – concludono il Coordinamento Rsu Bosch Rexroth, Fiom/Cgil Modena, Fiom/Cgil Reggio Emilia, Fim/Cisl Centro Emilia, Uilm Modena e Reggio Emilia.