La crescita del PIL dell’Emilia-Romagna nel 2016 dovrebbe attestarsi attorno all’1,4 per cento, prima regione italiana per incremento, valore decisamente superiore allo 0,9 per cento previsto a livello nazionale. E’ quanto prevede l’ultima edizione degli “Scenari per le economie locali” di Prometeia analizzati da Unioncamere Emilia-Romagna. Secondo i dati del Fondo Monetario Internazionale, aggiornati a gennaio 2017, la crescita del PIL mondiale è stata del 3,1 per cento, valore che scende all’1,6 per cento per gli Stati Uniti, all’1,7 per cento dei Paesi dell’area Euro e della Germania, all’1,3 per cento della Francia.

Ciò significa che l’Emilia-Romagna nel corso del 2016 ha mostrato capacità competitiva allineata a quella delle principali economie avanzate.

Rispetto al passato, quando la tenuta del sistema regionale era da attribuire quasi esclusivamente al commercio con l’estero, nel 2016 si segnala una ripresa dei consumi (+1,7 per cento) e una crescita più marcata degli investimenti (+2,7 per cento). La frenata del commercio mondiale ha ridotto la dinamica delle esportazioni che, tuttavia, risultano ancora in aumento (+1,9 per cento).

Per il 2017 i dati del Fondo Monetario Internazionale prevedono un leggero rallentamento per l’area Euro, con la Germania che dovrebbe crescere dell’1,5 per cento, la Francia dell’1,3 per cento, l’Italia dello 0,7 per cento. Gli scenari di Prometeia confermano le previsioni FMI per l’Italia e stimano per l’Emilia-Romagna un aumento del PIL dell’1,1 per cento, in leggera contrazione rispetto al 2016, ma – ancora una volta – il valore più alto tra tutte le regioni italiane.

 

I settori. Il dato positivo del 2016 è in larga parte attribuibile al comparto industriale (in particolare il manifatturiero) che ha registrato una crescita del 2,1 per cento. Le costruzioni mostrano un incremento dello 0,8 per cento, il terziario dell’1 per cento. Anche nel 2017 dovrebbe essere l’industria a trainare la crescita, con un aumento previsto dell’1,8 per cento. Uscite dalla recessione le costruzioni confermeranno il segno positivo (+0,8 per cento), mentre rallenterà la dinamica positiva dei servizi (+0,8 per cento).

 

Il mercato del lavoro. Con riferimento al mercato del lavoro, il dato maggiormente positivo riguarda la dinamica del tasso di disoccupazione. Nel 2015 si attestava al 7,7 per cento, nel 2016 è stimato al 6,9 per cento, nel 2017 si prevede in ulteriore flessione, al 6,5 per cento. Un dato che colloca l’Emilia-Romagna al secondo posto tra le regioni italiane per tasso di disoccupazione più basso, preceduta solamente dal Trentino Alto-Adige (4,9 per cento nel 2016).

Nel 2016 il numero degli occupati in Emilia-Romagna è aumentato di oltre 47mila unità (il 2,5 per cento in più rispetto al 2015), a cui si dovrebbero aggiungere altri 14mila nuovi posti di lavoro nel corso del 2017 (+0,7 per cento).