Un’area di 300 metri quadrati, due ambulatori, due sale prelievi di cui una a 5 postazioni per la raccolta del sangue e una a 6 poltrone per la raccolta del plasma, attività quest’ultima al servizio di tutta l’Area Nord.  Agli spazi sanitari si aggiungono la sala d’attesa, la sala ristoro, la segreteria e tre magazzini. Si presenta così la nuova sede dell’Avis di Mirandola, che trova con l’inaugurazione del 28 gennaio la sua definitiva collocazione all’interno dell’Ospedale S. Maria Bianca. Situata nei pressi della precedente, al piano seminterrato dell’ospedale con ingresso da via Smerieri, la nuova sede unisce in un solo luogo le funzioni amministrative e di raccolta, rispondendo in modo più razionale alle esigenze di funzionalità e di confort sia del personale che dei donatori.

“Quel che sembrava un miraggio è diventata una realtà” è il commento di Libero Montagna, presidente comunale dell’Avis, che ricorda la volontà del fondatore Lino Smerieri di mantenere la sede all’interno dell’ospedale. Un risultato raggiunto in sinergia tra il Comune di Mirandola, l’Azienda USL di Modena, l’Avis provinciale e il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola. Costo dell’operazione 307.000 euro, di cui 237.000 a carico della Azienda USL e 70.000 finanziati dalla Fondazione. La nuova sede, che ha superato tutte le procedure di accreditamento, funzionerà sette giorni su sette con la presenza di quattro operatori sanitari.

“Due sono i significati di questa inaugurazione – sottolinea il presidente dell’Avis provinciale Maurizio Pirazzoli – Quello della rinascita in un quadro post sismico, che ha cambiato la vita a tutti noi, e quello del radicamento territoriale della nostra Avis presente in tutti i comuni per costruire socialità, solidarietà e salute”. L’Avis di Mirandola, una delle “veterane” della provincia con data di nascita 31 gennaio 1951, conta oggi 1279 associati, con un aumento di 85 nel 2016 rispetto all’anno precedente, e un numero di quasi 2800 donazioni annuali. Nella sede di Mirandola si svolge anche l’attività di plasmaferesi produttiva che raccoglie più di 2800 unità fra i donatori dell’Area Nord. Obiettivo della nuova organizzazione della sede è incrementare anche questo tipo di raccolta, fondamentale quanto quella del sangue per salvare vite umane in presenza di determinate patologie.

«Si è concluso un percorso complicato, il cui obiettivo era quello di arrivare ad avere la sede dell’Avis di Mirandola all’interno dell’ospedale cittadino – ha dichiarato il sindaco Maino Benatti – un traguardo raggiunto grazie alla tenacia e ai meriti dell’Avis mirandolese, dei suoi donatori, volontari e dirigenti che hanno fatto sì che la loro associazione fosse una tra le migliori in regione per impegno, qualità del servizio e sensibilità. La loro serietà e i loro sforzi, che come Amministrazione comunale abbiamo sempre sostenuto e apprezzato, hanno reso possibile questo importante risultato».

Al taglio del nastro del 28 gennaio, insieme al presidente provinciale Pirazzoli,  a quello comunale Montagna, al sindaco Benatti e tanti soci e volontari di Mirandola, sono intervenuti l’Assessore alle politiche per la salute della Regione Sergio Venturi, il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola Giovanni Belluzzi e  Massimo Annicchiarico, Direttore Generale dell’ Azienda USL di Modena. Questa la sua dichiarazione: “La presenza dei volontari AVIS nella rinnovata sede dell’Ospedale di Mirandola rappresenta un concreto e virtuoso esempio del valore generato dalla collaborazione fra sistema pubblico e Volontariato, dalla straordinaria forza della gratuità e dalla costruzione di un welfare generativo nel quale la restituzione dei cittadini alla propria comunità rigenera risorse utili a tutti. Grazie all’AVIS per questo suo straordinario lavoro”.