“A quali conclusioni è arrivata l’indagine interna promessa formalmente dal Sindaco nell’autunno del 2015 in Consiglio Comunale a seguito dell’inchiesta ‘Intoccabili’ con l’ipotesi di corruzione elettorale? Se e quali azioni siano state adottate alla luce dei riscontri emersi dalla relazione sull’attività anti-corruzione del 2015 ed inviata, come previsto dalla Legge, all’Anac?”

Sono alcune domande contenute nell’interrogazione che il Capogruppo consiliare Claudia Severi ha depositato in queste ore al fine della discussione nelle prossime sedute del Consiglio Comunale.

“Nell’ottobre del 2015 a pochi mesi dall’esplosione dell’inchiesta che ha portato alle dimissioni del Capogruppo del PD, il Sindaco rispose ad una mia interrogazione con la quale chiedevo chiarezza. La risposta fu vaga, il Sindaco si limitò ad una relazione didascalica dell’accaduto senza entrare nel merito politico della questione, e la giunta non andò al di là di una dichiarazione di intenti, promettendo una indagine interna. Ne seguì un lungo silenzio che a distanza di un anno e mezzo è diventato assordante. Il grave scenario di corruzione elettorale ipotizzato dall’indagine non può cadere nel vuoto. In attesa dell’esito delle indagini della magistratura un chiarimento politico non può più aspettare. Lo scenario accusatorio era e rimane inquietante, perché legato alla criminalità che avrebbe contribuito, con pacchetti di voti al partito di appartenenza che sosteneva direttamente l’elezione del candidato PD, la vittoria elettorale. Punti sostanziali che esigono chiarezza, oggi come ieri. Questo è il nodo politico sul quale bisogna sempre tenere alta l’attenzione, sia per fare chiarezza su quanto può essere successo sia per prevenire possibili tentativi di corruzione.

Nella relazione sull’attività 2015 che il Responsabile Anticorruzione del Comune di Sassuolo, come obbligo di legge, presentò all’Autorità Nazionale Anticorruzione, erano già evidenti che alcune persone interne al Comune erano state coinvolte nell’inchiesta con tanto di ipotesi di reato specifiche. Ci chiediamo se a queste segnalazioni siano seguite altre azioni e, più in generale, se in attesa delle conclusioni delle indagini, il Sindaco, anche di concerto con gli stessi responsabili anticorruzione di Comune ed SGP, abbia dato concretezza e come all’indagine interna sulla quale si era impegnato ad operare.

Su questi punti intendo chiamare il Sindaco ad esprimersi nuovamente e nel merito in consiglio comunale. Cosa che di fronte a sospetti ed ipotesi di reato così gravi ed inquietanti per il sistema democratico dovrebbe essere suo primo interesse garantire, soprattutto ad più di un anno dall’annuncio del suo impegno in tale direzione.

Il Sindaco, a capo di un Comune che per legge ha funzioni di vigilanza su SGP anche sul piano dell’anticorruzione si è almeno posto queste domande e, se si, che risposta si è dato? Lo robadiamo, oggi come ieri: la credibilità politica di un’amministrazione, di fronte a questioni così gravi, non si può basare su risposte da Bignami delle istituzioni, ma su risposte di spessore e di merito, sul piano politico ed amministrativo” – conclude Severi.