“Massima solidarietà e vicinanza alle Colleghe lavoratrici, vittime della grave aggressione fisica avvenuta ieri notte al PS dell’O.M. di Bologna da parte di una persona che riteneva, a torto, di aver diritto ad una prestazione di PS, che le norme oggi  escludono” – Così UIL FPL Bologna/Emilia-Romagna.

“La difficoltà di continuare a lavorare in una situazione in cui non è garantita l’incolumità fisica dei cittadini e dei lavoratori nei PS, diventati luoghi di frontiera, richiede una seria riflessione per l’Azienda al fine di evitare che, prima o poi, avvenga l’irreparabile.

Si evidenzia che: per le lavoratrici, sussiste un maggiore livello di rischio reale e/o percepito causato dalla violenza, come condizione di potenziale vulnerabilità,

la condizione di sicurezza e serenità sul posto di lavoro è indispensabile per la salute psicofisica e per l’espletamento corretto delle proprie mansioni, nel contesto che l’elevata professionalità richiede.

La presenza costante di un operatore della sicurezza non può essere ritenuta solo un problema economico, ma rappresenta una condizione indispensabile per la serenità sul posto di lavoro. E’ necessario pertanto aprire un serio confronto con l’Azienda USL per la sicurezza fisica e per proteggere le donne lavoratrici dalla violenza e fare in modo inoltre che la vicenda venga risolta nel rispetto dei diritti dei lavoratori.

Questa richiesta rappresenta la condizione irrinunciabile di livelli di sicurezza che sono ormai indispensabili per i lavoratori dei PS”.