Il risultato del Referendum del 4 Dicembre, pur con la vittoria del NO rispetto al SI, non può azzerare il percorso delle riforme che si è tentato di avviare: occorre non desistere dall’impegno riformatore e riprendere tale percorso nel pieno rispetto del popolo italiano.

A Modena e in Emilia-Romagna tra l’altro, in netta controtendenza con il resto del Paese, le ragioni del SI hanno prevalso su quelle del NO.

Resta tuttavia, e ovviamente pesa enormemente, il dato nazionale.

Non ci deve tuttavia essere spazio per il “senno del poi”: se ci sono stati degli errori di impostazione occorre prenderne atto e riprendere il percorso  con l’impegno di chi, con intento costruttivo, lavora per ricercare unità più ampia possibile.

Il centro-sinistra, allargato e pluralistico, ha l’obbligo di trovare la via che consenta di interrompere  l’avanzata dei movimenti populisti e della destra.

Le vicende elettorali austriache di queste ore ne sono un chiaro esempio: le forze storiche riprendono coscienza e parlano al futuro dei giovani attraverso l’unità.

Vale la pena che si tenti di fare così anche in Italia dopo l’esito referendario e la fase di crisi che si è fatalmente aperta.

I Socialisti lavoreranno con tutte le loro forze per evitare governi tecnici inutili e dannosi: occorre un governo di coalizione che prepari una legge elettorale equilibrata che superino gli errori dell’Italicum, avendo come orizzonte elettorale il 2018.

Non è necessaria la fretta, ma occorre determinazione, senso di responsabilità e un chiaro progetto riformista che consenta al Paese di arrivare pronto ad un confronto aperto e democratico dove i cittadini possano esprimersi liberamente e responsabilmente.

Graziella Giovannini – Segretaria Provinciale PSI