etichettatura-alimentiLe imprese artigiane che producono e vendono piccole quantità di alimenti preconfezionati nel mercato locale non sono obbligate a inserire in etichetta la cosiddetta tabella nutrizionale. Lo prevede una circolare firmata dai Ministeri dello Sviluppo economico e della Salute ed emanata in questi giorni, proprio a ridosso del 13 dicembre quando, per le imprese del settore alimentare, scatterà l’obbligo di indicare sulle etichette i valori nutrizionali dei prodotti espressi in calorie, grassi, carboidrati, proteine, sale.

Le nuove indicazioni ministeriali lasciano quindi agli imprenditori artigiani che vendono i loro prodotti nella provincia d’origine e in quelle limitrofe la libertà di dichiarare le caratteristiche degli ingredienti utilizzati. Ma, al di là degli obblighi di legge, per gli artigiani mostrare e valorizzare la qualità delle materie prime degli alimenti è diventato ormai un elemento distintivo rispetto alla produzione di serie e standardizzata. Soprattutto pensando alla grande qualità della materia prima di casa nostra. Su trasparenza e chiarezza delle informazioni, infatti, si gioca gran parte della capacità di attrarre consumatori sempre più attenti alla qualità di ciò che mettono in tavola. Non è un caso che proprio il settore alimentare sia quello che ha resistito di più alla crisi.

Lapam Confartigianato, che della qualità artigiana made in Modena ha fatto una bandiera, è al fianco degli imprenditori per aiutarli a valorizzare il ‘buono e ben fatto’ che esce dai loro laboratori.

Come Lapam Confartigianato promuoviamo il software ‘Food Label ceck’ in collaborazione con Unioncamere Emilia Romagna. Questo strumento è già in uso da dieci anni ed è stato implementato dalla Camera di Commercio di Bolzano. Già oggi, tramite questo software, le imprese del settore possono, indicando gli ingredienti del prodotto finale all’interno della piattaforma informatica, ottenere un’etichetta personalizzata nei formati previsti dal Regolamento Ue 1169 del 2011.