parlamento_europeoConfindustria Ceramica plaude e ringrazia i membri del Parlamento Europeo per la risoluzione bipartisan approvata, contraria alla concessione dello status di economia di mercato alla Cina, in difesa dell’industria europea e dell’occupazione nel continente. Per l’Europarlamento “la Cina non è un’economia di mercato” e “ancora non soddisfa i cinque criteri stabiliti dalla Ue per definire le economie di mercato”.
E’ questo il passaggio principale della risoluzione ‘bipartisan’, sostenuta da popolari (Ppe), socialisti (S&D), liberali (Alde), conservatori (Ecr) e Verdi ed approvata al Parlamento Europeo con 546 sì, 28 no e 77 astenuti. Il testo chiede alla Commissione Ue di mantenere i
meccanismi anti-dumping in vigore e di opporsi a qualsiasi concessione unilaterale dello status di economia di mercato.

Secondo l’Europarlamento, la metodologia attualmente usata nei procedimenti antidumping e antisussidi deve essere mantenuta per assicurare condizioni di parità nella competizione sul mercato. La risoluzione invita la Commissione a prestare ascolto alle preoccupazioni dell’industria e delle altre parti sociali sulle conseguenze dell’eventuale concessione del MES sul piano dell’occupazione dell’ambiente e della crescita a fronte dell’eccesso di capacità produttiva e di prezzi al ribasso della Cina. Si rileva inoltre che ben 56 delle 73 misure antidumping in vigore in Europa si applicano ad importazioni cinesi.

La risoluzione sollecita infine la Commissione Europea a ricercare una soluzione condivisa con gli altri partner commerciali in merito all’interpretazione da dare al regolamento antidumping dell’OMC.

L’azione di lobby sviluppata da Confindustria Ceramica nelle scorse settimane e mesi in collaborazione con Confindustria, Cerame-Unie e con la partecipazione attiva delle nostre associate alle consultazioni online sul MES, ha trovato ascolto nella massima Istituzione europea.

“Riteniamo questo un passo importante – dichiara Vittorio Borelli, Presidente di Confindustria Ceramica – nell’indirizzare gli orientamenti della Commissione e del Consiglio su di un tema per noi così vitale quale il mantenimento dell’efficacia degli strumenti di difesa commerciale. E’ questo un punto a favore dell’industria e dei lavoratori del nostro settore prima delle decisione finale della Commissione Europea”.