ricercatoriUnimoreL’Unimore – Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia cala un full di progetti competitivi di ricerca industriale, dei quali l’ateneo è coordinatore, finalizzati al sostegno dell’innovazione e della crescita del sistema economico-produttivo, che hanno tutti quanti ricevuto l’apprezzamento ed il sostegno della Regione Emilia Romagna.

Con delibera dell’11 febbraio scorso è stata definita, infatti, la graduatoria dei 94 progetti (su 109 complessivamente inoltrati in ambito regionale) ammessi al finanziamento a valere sui fondi POR-FESR 2014-2020, presentati in ottemperanza al Bando Progetti di Ricerca Industriale per i Laboratori della Regione Emilia Romagna e raggruppati secondo 5 macro-aree strategiche individuate: agroalimentare (23); edilizia e costruzioni (13); industrie culturali e creative (9); salute e benessere (21); meccatronica e motoristica (28).

Solo 37 hanno però ricevuto il finanziamento, e tra questi 5 progetti presentati da centri interdipartimentali Unimore appartenenti alla Rete Alta Tecnologia della Regione Emilia Romagna e che hanno come capofila docenti dell’ateneo.

“Complessivamente, in qualità di coordinatore o di partner, – ha voluto ricordare il Rettore Unimore prof. Angelo O. Andrisano – il nostro ateneo partecipa a 14 dei 37 progetti che hanno ricevuto il contributo della regione. Una partecipazione tanto sostanziosa dal punto di vista numerico, ma soprattutto qualificata, che consentirà ai nostri ricercatori di disporre per il prossimo biennio di quasi 6 milioni di euro (5.814.339,36 euro), sta a testimoniare il valore dei nostri docenti e dei nostri presidi di ricerca. Ricordo con piacere che ben due dei nostri progetti, nei rispettivi raggruppamenti, sono stati giudicati i migliori, classificandosi al primo posto in graduatoria”.

I progetti sono partiti ufficialmente in data 1 aprile 2016 e avranno durata di 2 anni.

 

“SOSTENIBILITÀ E INNOVAZIONE NELLA FILIERA VITIVINICOLA” – Responsabile Scientifico prof. Andrea Antonelli.

Scopo del progetto, presentato dal Centro per il miglioramento e la valorizzazione delle risorse biologiche agroalimentari (BIOGEST – SITEIA) di Unimore, realizzato in collaborazione col Centro Ricerche Produzioni Vegetali (CRPV – Lab), il Centro Interdipartimentale per la Ricerca Industriale Agroalimentare (CIRO – AGRO) dell’Univ. di Bologna, il Centro Interdipartimentale INTERMECH Mo.Re di Unimore ed il Centro Interdipartimentale per la Sicurezza, Tecnologie, Innovazione Agroalimentare (SITEIA) dell’Univ. di Parma, è la ricerca di soluzioni sostenibili ed innovative in vari punti della filiera vitivinicola. Per quanto riguarda la viticoltura le soluzioni proposte basano la gestione delle pratiche agronomiche sul telerilevamento con droni e sulla valutazione oggettiva della maturazione con smartphone, permettendo di modulare le attività sulle reali esigenze, coniugando redditività, tecnologia, tradizione, eccellenza, tipicità e sostenibilità. A livello ecologico constatato che l’anidride solforosa può causare problemi anche seri nel consumatore l’obiettivo è di raggiungere una maggiore salubrità attraverso l’uso di coadiuvanti alternativi o protocolli ad hoc che ne consentono la quasi completa eliminazione: vini a basso grado, ma gradevoli, ottenuti con innovativi metodi per la rimozione dell’alcol, più sostenibili dal punto di vista energetico rispetto ad altri sistemi di rimozione dell’etanolo (p.e. distillazione sotto vuoto); il controllo selettivo dei polifenoli (PF) per migliorare qualità dei vini e ridurre i flussi in uscita con possibile recupero a fini nutrizionali; produzione di succhi d’uva stabilizzati a freddo ricchi di polifenoli. Ancora la valorizzazione degli scarti attraverso il recupero, l’uso e la valorizzazione dei sottoprodotti vitivinicoli, che sono imperativi importanti ai fini della sostenibilità. Il progetto mira alla: progettazione e realizzazione di gassificatori a letto fisso con produzione di energia termica, elettrica e biochar con utili effetti sulla fertilità del suolo; recupero di sostanze di interesse salutistico e per produzione bioplastiche; realizzazione di materiali composit per l’edilizia e di materiali ceramici a porosità controllata. Infine, poiché nel prossimo futuro l’uso di tecnologie ICT sarà sempre più presente nella filiera vitivinicola si prevede la progettazione e realizzazione di una rete di sensori WLAN per il monitoraggio dei principali parametri in cantina di interesse per l’industria vitivinicola e l’impiego di tecnologie ICT specifiche coinvolte del monitoraggio del vigneto e nella gestione del risparmio energetico. Ammesso a finanziamento per un contributo di 801.656,20 euro. Partecipano al progetto la imprese Gruppo Cevico di Lugo (RA), Caviro di Faenza (RA), Cantine Riunite & Civ di Campegine (RE), Cantina sociale San Martino in Rio (RE) ed Emilia Wine di Scandiano (RE).

 

“HOLOGENE 7 COME MODELLO DI SVILUPPO DI UNA TERAPIA AVANZATA A BASE DI CELLULE STAMINALI GENETICAMENTE CORRETTE” – Responsabile Scientifico prof. Michele De Luca.

Il progetto, tutto modenese, presentato dal Centro di Ricerca Interdipartimentale di Medicina Rigenerativa e Cellule Staminali (CIDSTEM) di Unimore, risultato primo in graduatoria nell’area “Salute e benessere”, raggruppa le migliori eccellenze del territorio nel campo della medicina rigenerativa e della genomica per la cura della forma distrofica dell’Epidermolisi Bollosa (EB), una grave malattia genetica meglio conosciuta come malattia dei Bambini Farfalla, perché rende la loro pelle e le loro mucose estremamente fragili e soggette a bolle e lacerazioni, e si fonda su un approccio interdisciplinare che prevede la presa in carico dalla diagnosi fino cura del paziente, che farà di Modena un centro di riferimento internazionale per l’EB. La parte diagnostica sarà curata dal Laboratorio di genomica, coordinato dal prof. Enrico Tagliafico, che svilupperà presso il Centro Interdipartimentale di Ricerche Genomiche di Unimore, un servizio di diagnosi precoce basata sullo studio simultaneo di decine di geni con nuove tecnologie di studio massivo del genoma per fornire al paziente EB una caratterizzazione del difetto molecolare in poche settimane. La parte clinica, dalla selezione dei pazienti alla sperimentazione, sarà curata dalla Struttura complessa di Dermatologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena, diretta dal prof. Giovanni Pellacani, in collaborazione con JSB Solutions e Debra Alto-Adige. Mentre la produzione dei lembi di epidermide transgenica, coordinata dal prof. Michele De Luca (già autore, con la prof.ssa Graziella Pellegrini, della prima sperimentazione clinica al mondo di terapia genica a base di cellule staminali geneticamente corrette sulla forma giunzionale delle medesima malattia), verrà effettuata nell’officina GMP del Centro di Medicina Rigenerativa “Stefano Ferrari”, in collaborazione con lo spin-off universitario Holostem Terapie Avanzate e con Chiesi Farmaceutici. Completa il partenariato la Fondazione Democenter di Modena, che si occuperà della parte di diffusione e di disseminazione dei risultati, in collaborazione con Unimore. Ammesso a finanziamento per un contributo di 998.811,34 euro.

 

“LUME PlannER – TOOLS PER LA PIANIFICAZIONE DI VIAGGI SOSTENIBILI PRESSO LUOGHI STORICI, MUSEI, EVENTI ARTISTICI E CULTURALI DELL’EMILIA ROMAGNA” – Responsabile Scientifico prof.ssa Rita Gamberini.

La presenza di un patrimonio culturale abbondante e diffuso sul territorio è una potenzialità non sempre percepita dai visitatori che sovente si dirigono verso i principali luoghi di attrazione, peraltro con la creazione di possibili situazioni di traffico e affollamento. Al fine di promuove l’accesso a luoghi storici, musei, eventi artistici e culturali proposti da enti pubblici e privati distribuiti su tutto il territorio regionale, il progetto LUME PlannER, presentato dal Centro Interdipartimentale per la ricerca industriale e il trasferimento tecnologico nel settore delle tecnologie integrate per l’energia sostenibile, della conversione efficiente dell’energia, l’efficienza energetica e la domotica (EN&TECH) di Unimore, classificatosi primo tra quelli della macroarea industrie culturali e creative, di cui sono partner RELAB e l’Agenzia per l’Energia e lo Sviluppo Sostenibile (AESS), mira a realizzare strumenti ICT, fruibili mediante portale web o app per smartphone e tablet, per la pianificazione di tour sostenibili e confortevoli. La sostenibilità dei percorsi proposti sarà perseguita promuovendo l’uso di mezzi pubblici, sistemi di interscambio auto-bici o, semplicemente, fornendo indicazioni per il miglior tragitto da seguire, anche al fine di bilanciare i flussi turistici. Saranno inoltre fornite informazioni su opportunità di alloggio e ristorazione per sostenere lo sviluppo del territorio regionale nel suo complesso, nonché saranno fornite indicazioni sulle botteghe artigiane che impreziosiscono il territorio regionale. I percorsi proposti, poi, potranno considerare anche la fruibilità o meno da parte di soggetti a limitata capacità motoria, nonché fornire indicazioni sul numero di visitatori presenti nelle strutture di interesse rispetto alla ricettività consigliata. Il nucleo della proposta, quindi, è una piattaforma per raccogliere e analizzare i dati multimodali che descrivono sia l’affluenza, il comportamento e la mobilità dei turisti, sia i servizi di mobilità tra le diverse località con luoghi di interesse. Le informazioni fornite saranno visualizzate da un’interfaccia utente ad elevata fruibilità che permetterà di presentare in modo efficace i suggerimenti e le notifiche proattive in modo context-and location-based. Tale interfaccia sarà concepita in co-design con gli utenti stessi e gli stakeholder di dominio. Ammesso a finanziamento per un contributo di 746.076,30 euro. Partecipano al progetto le imprese EOStech di Bologna e la Ditta individuale Andrea Santolini di Bologna.

 

“VALORIZZAZIONE DI RIFIUTI ORGANICI MEDIANTE INSETTI PER L’OTTENIMENTO DI BIOMATERIALI PER USI AGRICOLI” – Responsabile Scientifico prof.ssa Lara Maistrello.

Il progetto, presentato dal Centro per il miglioramento e la valorizzazione delle risorse biologiche agroalimentari (BIOGEST – SITEIA) di Unimore, di cui sono partner il Centro Interdipartimentale per la Sicurezza, Tecnologie, Innovazione Agroalimentare (SITEIA) dell’Univ. di Parma, il Centro Interdipartimentale INTERMECH Mo.Re di Unimore e Reggio Emilia Innovazione (REI), mira a valorizzare scarti dalla filiera zootecnica ed altri rifiuti organici grazie all’impiego di insetti per produrre biomateriali che possano rientrare nel ciclo produttivo agricolo, in ottica di sostenibilità complessiva del processo tecnologico. Verrà realizzato un impianto dimostrativo in cui miscelare materiale organico di scarto derivante da grandi aziende della regione, su cui si svilupperanno le larve della mosca soldato, Hermetia illucens, che, giunte a maturazione, verranno stabilizzate e frazionate nelle componenti proteica, lipidica e chitinosa. A partire da tali frazioni, specie quella proteica, si individueranno miscele ottimali di componenti mirate allo sviluppo di innovative bioplastiche dotate di specifiche proprietà, utilizzabili in ambito prevalentemente agricolo (es. teli di pacciamatura e vasi biodegradabili) che, oltre a svolgere la loro funzione primaria, agiranno come fertilizzanti a lento rilascio liberando azoto durante la decomposizione. Dal substrato residuo risultante dalla crescita degli insetti si otterrà un compost di elevata qualità; l’aggiunta di zeolititi, agendo sulla captazione e rilascio dell’azoto ammoniacale, contribuirà ad incrementarne ulteriormente le prestazioni, riducendo anche le emissioni sgradevoli. Idonee analisi agronomiche forniranno informazioni sull’uso e reintegro di tali prodotti all’interno di disciplinari di produzione di colture selezionate. La sostenibilità ambientale ed economica delle varie fasi del progetto verrà valutata mediante accurata analisi LCA (Life Cycle Analysis) e LCC (Life Cicle Cost). L’analisi di fattibilità giuridica dei processi descritti deluciderà gli aspetti legali e normativi sull’impiego alternativo dei rifiuti organici per aprire innovative prospettive industriali. Risultati previsti: uso alternativo e valorizzazione sostenibile di rifiuti organici e deiezioni zootecniche, ottenimento di biomateriali innovativi. Ammesso a finanziamento per un contributo di 867.486,85 euro. Partecipano al progetto le imprese Kour Energy, IREN Ambiente, Società Agricola Sant’Andrea (Gruppo Amadori)

 

“PIATTAFORMA INTEGRATA PER LA PROGETTAZIONE E LA PRODUZIONE AVANZATA DI RIDUTTORI INDUSTRIALI – MetAGEAR”- Responsabile Scientifico prof. Francesco Pellicano.

L’Emilia-Romagna rappresenta una delle aree più vocate per la progettazione e produzione di ingranaggi e meccanica di precisione; in questo contesto, il progetto MetAGEAR, presentato dal Centro interdipartimentale per la ricerca applicata e i servizi nel settore della meccanica avanzata e della motoristica (INTERMECH Mo.RE) si propone di sviluppare e rendere fruibili alle aziende del territorio le tecnologie avanzate di progettazione e produzione sviluppate dai Laboratori regionali partecipanti (InterMech MO.RE. e MechLav) grazie ad una piattaforma software integrata e multidisciplinare che permetterà la progettazione, simulazione e ottimizzazione di ingranaggi e trasmissioni, nonché la produzione avanzata mediante tecniche robotizzate.
Il progetto definirà in particolare tecniche di modellazione del comportamento statico e dinamico di ingranaggi; strumenti per l’ottimizzazione, lo sviluppo e l’applicazione di ricoprimenti e trattamenti superficiali innovativi per ingranaggi; tecniche di progettazione avanzata CAD basate su archetipi parametrici e catene di tolleranze tridimensionali. In aggiunta, si applicheranno metodi innovativi di produzione robotizzata ad elevata precisione e riconfigurabilità. La combinazione di tecniche di progettazione ottimizzata con nuovi materiali e metodologie intelligenti di produzione adattativa e integrata garantirà alle imprese della regione la possibilità di competere con le realtà produttive più avanzate nel mondo. La presenza di due grandi aziende del territorio (Bonfiglioli S.p.A. e SIR S.p.A.) come partner industriali garantirà il necessario supporto, mettendo a disposizione componenti e macchine su cui testare le metodologie sviluppate e competenze specifiche del personale coinvolto. La piattaforma sarà a disposizione delle aziende e le soluzioni sviluppate potranno essere adottate anche dalle altre filiere della Meccanica Avanzata in ER, aumentando ulteriormente l’impatto del progetto. Il progetto MetAGEAR ammesso a finanziamento per un contributo di 971.019,12 euro, vedrà impegnati a livello Unimore 18 ricercatori.