A partire dal maggio scorso l’Alleanza delle Cooperative Italiane (Agci, Confcooperative e Legacoop) ha promosso una raccolta di firme per una proposta di legge popolare finalizzata a contrastare il fenomeno delle false cooperative.

Anche nella nostra provincia le organizzazioni cooperative si sono molto impegnate per la raccolta firme. I dati definitivi, comunicati in questi giorni, sono molto significativi: le firme sono 2.841 La raccolta ha coinvolto oltre 40 cooperative, sia durante le assemblee che nel corso di iniziative appositamente organizzate. Sono poi stati organizzati 60 tavoli di raccolta, in particolare nei Centri Commerciali della cooperazione. A tutti i momenti di raccolta delle firme hanno partecipato consiglieri comunali e numerosi sindaci. Sono numerosi gli amministratori pubblici reggiani (sindaci, assessori, consiglieri comunali) oltre a consiglieri regionali parlamentari e rappresentanti della politica che hanno firmato per la proposta di legge contro le false cooperative.

“Innanzitutto esprimiamo grande soddisfazione per il risultato raggiunto – commentano il presidente e il vice presidente dell’ l’Alleanza delle Cooperative Italiane di Reggio Emilia, Luca Bosi e Giuseppe Alai- e anche per il grande impegno organizzativo delle nostre organizzazioni, delle cooperative e dei tanti volontari che si sono impegnati per organizzare la raccolta delle firme. Ma specialmente – aggiungono Bosi e Alai – ci sembra significativo il consenso sincero e spontaneo che abbiamo ottenuto nei confronti di questa iniziativa da parte di tanti soci e lavoratori di cooperative, di cittadini e di tanti amministratori pubblici. Questo dimostra che la cooperazione vera, e i suoi valori, continuano ad essere considerati un elemento fondamentale per il nostro territorio. Siamo inoltre particolarmente soddisfatti per il risultato complessivo di firme raccolte in Italia, che sappiamo molto elevato e che verrà comunicato ufficialmente il 29 ottobre al momento della consegna delle firme alla Camera dei Deputati”

La proposta di legge prevede: la cancellazione dall’Albo delle Cooperative, e la conseguente perdita della qualifica di cooperativa, per le imprese che non siano state sottoposte alle revisioni/ispezioni; la definizione di un programma di revisioni, in via prioritaria, per quelle cooperative che non siano state sottoposte da lungo tempo alle revisioni o alle ispezioni, così come per le cooperative appartenenti ai settori più a rischio; la tempestiva comunicazione dello scioglimento delle cooperative all’Agenzia delle Entrate per contrastare il fenomeno di cooperative che nascono e cessano l’attività nel giro di pochi mesi accumulando debiti nei confronti dell’Erario; la creazione di una cabina di regia al Mise che coordini i soggetti chiamati a vigilare sulle cooperative evitando sovrapposizioni e duplicazioni di adempimenti attraverso intese con consentano di coordinare revisori provenienti anche da altre Amministrazioni.