4Motti-2014-okLe deputate del Parlamento europeo ci riprovano e questa volta in maniera ancora più decisa: per una vera parità tra i sessi chiedono più donne nei consigli di amministrazione. Non solo retribuzioni più alte e quote rosa nei Parlamenti nazionali, ma donne esecutive. Infatti, uno studio recentemente pubblicato certifica che nei comitati esecutivi delle principali aziende dell’Unione europea le donne sono soltanto il 13,7%, rendendo evidente il fallimento di ogni tentativo di parità.

Secondo le deputate europee, se le donne fossero trattate meglio nei livelli più bassi non ci sarebbe bisogno di imporre delle misure per facilitare l’accesso ai posti di responsabilità. Verrebbe naturale, più le donne hanno delle possibilità, più facilmente accederanno ai comitati esecutivi. Inoltre, come sottolineato da numerosi studi, migliorerebbe anche l’attività delle aziende.
Nella proposta di direttiva presentata alle istituzioni comunitarie, si legge che l’obiettivo è quello di raggiungere la quota del 40% di membri femminili nei consigli di amministrazione.
La meta è ambiziosa, lo riconoscono le stesse relatrici, ma la posta in gioca è alta e puntare a un 40% permetterebbe di riuscire a realizzare almeno un 30%.
Ma in che modo intendono raggiungere l’obiettivo? L’idea è di migliorare la distribuzione delle donne nella struttura delle imprese e questo attraverso programmi di qualificazione femminile. L’importante, ribadiscono le autrici della proposta di direttiva, è che l’azienda dia un’opportunità alle donne, a tutti i livelli, addirittura prevedendo delle sanzioni.
«E’ vero che nel mondo del lavoro la mentalità dominante è ancora molto maschilista – riconosce l’onorevole Tiziano Motti (http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/04/27/europee-eletto-udc-non-si-ricandida-e-rinasce-in-versione-rock-terminator/964995/), eurodeputato della settima legislatura e presidente di Europa dei Diritti – Ed è quindi anche vero che donne intelligenti e preparate sono spesso discriminate in quanto donne. Per questo condivido lo spirito del documento elaborato dalle colleghe eurodeputate: per ricoprire posti di alta responsabilità si dovrebbero sempre esaminare curricula di uomini e donne altamente specializzati che presentino un profilo adatto al posto».
Tuttavia Motti ha dei dubbi sulle percentuali obbligatorie per legge: «Francamente non so se inserirei addirittura una quota rosa per i consigli di amministrazione,  perché trovo che, a volte, le quote rosa sminuiscono le donne invece di valorizzarle».