4Motti-2014-okUna “scatola nera” per Internet: un sistema che, come per gli aerei, possa dirci la verità di quanto accaduto su web. E’ l’iniziativa lanciata al Parlamento Europeo dall’onorevole Tiziano Motti che potrebbe parecchi piedi in un ambito che finora rappresenta il regno dell’anarchia oltre che del virtuale. Già, perché nel corso del suo mandato, durante la settima legislatura, l’on.Tiziano Motti, che da sempre si batte per la tutela dei diritti dei più deboli e degli animali, aveva lanciato il progetto Logbox, il “Grande Padre che veglia su Internet”, “una sorta di super testimone – spiega l’onorevole – per combattere i crimini informatici”. Si tratta di un software di ultima generazione che promette di essere una scatola nera per i nostri computer. “Installato in ogni macchina, consentirebbe di conservare, in forma di tabulato e in modo criptato, le attività di un determinato computer eseguite dall’utente, per poi servire come prova di difesa qualora fossero contestati dall’autorità giudiziaria illeciti di vario tipo” conclude l’onorevole reggiano.In pratica il software, il cui progetto fu presentato da Motti e dall’hacker Fabio Ghioni al Parlamento di Bruxelles, sarebbe un “Grande Fratello” alla rovescia, in grado di tutelare i proprietari di computer da possibili accuse su reati non compiuti (ma che potrebbero essere compiuti da terzi tramite la loro linea e i loro pc, perché oggi le lobbies dei pedofili e dei criminali informatici più evoluti sono supportati anche da hacker in grado di utilizzare per delinquere i computer di ignari privati e aziende, che poi possono trovarsi nei guai). Non a caso presso l’Interpol, in seguito all’approvazione della Risoluzione dell’On. Motti, fu istituito a gennaio 2013 il nuovo dipartimento contro il crimine informatico, denominato EC3.