Sabato 22 febbraio, dalle 10 alle 13, nell’Auditorium Enzo Biagi di Salaborsa in Piazza Nettuno 3, durante il convegno “Regole nuove in comune, per un’amministrazione condivisa. Si parte dai quartieri di Bologna per applicare la Costituzione” sarà presentato il primo regolamento comunale sull’amministrazione condivisa per la cura dei beni comuni urbani, realizzato partendo dai problemi concreti individuati dai cittadini.
Intervengono: Virginio Merola, sindaco di Bologna; Marco Cammelli, presidente della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna Christian Iaione, direttore del Laboratorio per la sussidiarietà – Labsus Donato Di Memmo, responsabile Ufficio Promozione della cittadinanza attiva – Comune di Bologna; Carla Di Francesco, direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici dell’Emilia e Romagna; Marco Pollastri, vicepresidente del Centro Antartide Gregorio Arena, presidente del Laboratorio per la sussidiarietà – Labsus Graziano Delrio, ministro uscente per gli Affari regionali, autonomie e sport (in attesa di conferma).
Alle 12 il sindaco Virginio Merola consegna il regolamento a Flavia Barca, assessore alla Cultura, creatività e promozione artistica di Roma Capitale e a Irene Priolo, sindaco di Calderara di Reno.
Alle 12,30 l’assessore al Coordinamento dei quartieri e alla Cittadinanza attiva, Luca Rizzo Nervo consegnerà i riconoscimenti ai rappresentanti dei laboratori dei quartieri Navile, San Donato e Santo Stefano.
Il testo è la prima “traduzione” mai realizzata in Italia del principio costituzionale di sussidiarietà (l’articolo 118) in norme di livello amministrativo che gli enti locali potranno utilizzare per instaurare rapporti di collaborazione con i cittadini.
Obiettivo? Curare i beni comuni del territorio e facilitare l’impegno di chi vuole rimboccarsi le maniche dando il proprio contributo.
Un testo che sarà di grandissima utilità non solo per Bologna ma, disponibile dal 23 febbraio sul sito www.labsus.org, per tutti i Comuni italiani, che potranno utilizzarlo adattandolo ed integrandolo secondo le loro esigenze.
Il progetto Le città come beni comuni www.cittabenicomuni.it ha inteso fare dell’amministrazione condivisa il tratto distintivo del Comune di Bologna, mostrando con i fatti che l’alleanza tra cittadini e istituzioni è non solo auspicabile, ma anche possibile. Il progetto, iniziato nel giugno 2012, è stato promosso e sostenuto dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e realizzato dal Comune di Bologna con il supporto scientifico di Labsus-Laboratorio per la sussidiarietà e la collaborazione del Centro Antartide.
“Due anni di lavoro sul campo, poi la stesura del regolamento. Partire dai problemi dei quartieri, per arrivare alla Costituzione”. Questo è stato il metodo di lavoro seguito dal progetto di Bologna Le città come beni comuni.
Nella fase di avvio nei tre quartieri di Navile, San Donato e Santo Stefano si sono assunte per mesi tutte le informazioni necessarie e poi, una volta entrati nella fase operativa, ci sono stati periodici incontri per ragionare su quanto realizzato fino a quel momento in modo tale da trarne indicazioni su come andare avanti, correggendo gli errori.
Un regolamento che migliora nel tempo
Infine, sulla base delle indicazioni emerse dai tre quartieri-laboratorio, un gruppo di lavoro interno all’amministrazione, sotto la direzione scientifica di Labsus, ha redatto il regolamentocomunale che disciplinerà la collaborazione fra cittadini e amministrazione. Sottoposto all’esame dei dirigenti del Comune e di giuristi di varie università e infine portato in Giunta per l’approvazione finale, il 22 febbraio il regolamento sarà messo a disposizione degli amministratori locali di tutta Italia attraverso il sito di Labsus e altri siti.
Ogni Comune potrà scaricarlo, adattandolo alle proprie esigenze. Le diverse versioni che man mano saranno elaborate nei vari Comuni saranno a loro volta pubblicate nel sito di Labsus, creando così nel tempo un patrimonio di normative locali a disposizione di tutte le amministrazioni.