gisellePrimo appuntamento di danza al teatro Ermanno Fabbri di Vignola martedì 4 febbraio ore 21:00, con un classico divenuto moderno, Giselle sotto la guida di Eugenio Scigliano. Per affrontare Giselle, caposaldo e sintesi del Romanticismo coreografico, Eugenio Scigliano torna direttamente alle fonti poetiche e letterarie del balletto. Proprio partendo dalla suggestiva leggenda delle Wilis il coreografo si immerge direttamente nell’atmosfera gotica e notturna tanto cara alle culture nordiche.

Con molte altre creature destinate a vagare inquiete nell’aldilà create dalla letteratura romantica le Wilis evocate da Heine condividono molte cose: il vagare in luoghi boschivi e notturni, la bellezza selvaggia ed esangue, la silenziosa e sfuggente seduttività, il potere di far sperimentare un sentimento così forte e irresistibile da lasciarne in chi l’ha provato indelebile traccia.

Belle dame che irretiscono i viandanti e li allontanano dalla realtà. Vilja, Veela, Wilis- comunque si chiamino- queste fanciulle fatali hanno in sé anche una natura demoniaca, tanto da essere assimilate ai vampiri, e come loro sono infatti esseri erotici e mortiferi, implacabili e vendicativi.

Di fatto l’altra faccia del feminino romantico, della donna rassicurante e devota, ma anche soffocata dalle regole e liturgie sociali imposte della nuova morale borghese le Wilis sono insomma l’aspetto oscuro e liberato di donne obbligate dalle convenzioni a reprimere le loro pulsioni ed emozioni più profonde.

In questo senso, la fanciulla Giselle inventata da Gauthier diventa l’epitome di una condizione femminile tipica del periodo, fusione perfetta tra la virginale fanciulla obbediente alle regole della società ( e per questo soccombente alla presa di coscienza del tradimento), ma anche suo doppio ribelle e perturbante, seppure disumanizzato.

E così ripensando la traccia dell’antico balletto Scigliano riconduce la vicenda in quella età vittoriana, in una scuola che ricorda assai da vicino l’Appleyard College di Picnic ad Hanging Rock, dove si educano fanciulle di buona famiglia con rigidi rituali accuratamente pensati per soffocarne le passioni, ma nel quale è anche sufficiente mettere a contatto l’innocenza dei sentimenti dei più giovani con l’ambiguità cinica degli adulti per fare esplodere un conflitto profondo e sconvolgente tra verità e convenzioni e che tra sogno e realtà ancora una volta cerca di spiegare l’ineffabile natura dell’amore.

Partito nel 2002 come spin off’ dell’attività didattica dell’omonima Scuola, ben presto lo Junior Balletto di Toscana è diventato una realtà artistica analoga a celebrate esperienze internazionali .

Formato da giovani la cui età va dai 16 ai 21 anni l’ensemble diretto da Cristina Bozzolini si è immediatamente imposto per il riconoscibile piglio con cui affronta palcoscenici sempre più prestigiosi nazionali e internazionali, e soprattutto i diversi stili coreografici cui viene sollecitato. Ed è proprio l’apertura a diversi autori ed esperimenti coreografici- sulla stregua dell’antico BdT- con un occhio privilegiato alla scena italiana e una progettualità capace di osare che rende ancor più interessante il progetto artistico dello Junior Balletto di Toscana e di fatto ne fa una duplice fondamentale palestra per testare nuovi autori e interpreti della più giovane generazione.