sanita_ricetta2Fra i tanti problemi che affliggono la sanità modenese, uno resta irrisolto ormai da molti anni e riguarda il Centro di Prenotazione Unico di Vignola. La Funzione Pubblica/Cgil in questi ultimi anni ha denunciato ripetutamente la situazione che riguarda l’utilizzo di locali assolutamente inadeguati (stretti e limitati) per svolgere una funzione così delicata, che avrebbe bisogno di riservatezza, oltre ché di condizioni di sicurezza per gli operatori e i cittadini.

In questi ultimi giorni si è verificata pure una condizione di estrema precarietà, a causa della mancanza di riscaldamento per mancata manutenzione.

Chi si reca oggi al CUP di Vignola sa bene che molto probabilmente dovrà affrontare una lunga attesa, in piedi e in una fila che spesso arriva fino all’esterno dell’edificio. Si registrano infatti anche sino a 300 persone al giorno per prenotazioni e richieste di esenzione.

La storica carenza di personale (sono 11 addetti e dovrebbero essercene 14) è la causa di tempi di attesa che non sono paragonabili con nessun altro CUP della nostra Provincia.

A questo personale viene infatti chiesto di coprire numerose altre postazioni, che vanno da Spilamberto fino a Montese, anziché intervenire per riorganizzare gli orari di apertura di tutte le sedi del Distretto sanitario, coinvolgendo anche le Istituzioni Locali.

Dopo numerosi incontri dove la Direzione di Distretto annunciava soluzioni che non si sono mai tradotte in risposte concrete, la FP/Cgil registra ancora gli stessi problemi aggravati dalla scarsa manutenzione di questi anni.

Il sindacato si rende conto dei tagli al Servizio Sanitario Nazionale “cosa che abbiamo denunciato e contrastato da sempre” afferma Massimo Tassinari della Fp/Cgil, “ma in questo caso la prospettiva di una collocazione in ambiente ospedaliero sarebbe addirittura utile per evitare le spese che derivano dall’affitto pagato sulla palazzina in cui è collocato il CUP”.

“Siamo certi che la nuova Direzione Aziendale riuscirà nel più breve tempo possibile a dare l’impulso necessario per trovare la soluzione definitiva – aggiunge il sindacalista – che risponda alle necessità dei cittadini vignolesi, mettendo i lavoratori nelle condizioni di offrire un servizio non soltanto di quantità (orari ampi e sedi in tutto il distretto) ma soprattutto di qualità”.