Si è svolta nei giorni scorsi, su sollecitazione della Direzione Didattica di Vignola, un incontro tra Unione, Comune di Vignola, Direzione Didattica, AUSL e CIR sul tema delle rimanenze di cibo dopo che i bambini hanno terminato il pasto.

Anzitutto si è deciso di prendere come obiettivo prioritario la riduzione degli scarti alimentari cercando di capire le ragioni per cui alcuni alimenti prescritti dall’AUSL nel menù stagionale sono meno graditi di altri e di conseguenza vengono scartati. In particolare alcune verdure, i legumi e il pesce.

Nelle prossime settimane CIR e Direzione Didattica di Vignola verificheranno le quantità e le tipologie di cibo che i bambini mangiano meno e che, lasciato nel piatto, diventa rifiuto. Il passo successivo potrebbe essere una modifica parziale del menù.

In particolare però è stato evidenziato che in questi anni l’AUSL, assieme all’Unione Terre di Castelli e a CIR, negli obiettivi di una mensa sana e innovativa ha individuato come prioritaria una educazione alimentare equilibrata anche rispetto alla cena a casa e ai pranzi del fine settimana. Sapendo che spesso i nostri figli hanno abitudini alimentari scorrette che nell’età adulta potranno portare seri problemi di salute.

Pensiamo, in particolare, ad una assunzione eccessiva di alimenti fritti, o troppo grassi, o troppo ricchi di zuccheri, o poveri di fibre per l’assenza di verdure e legumi, o a troppe bevande zuccherate e gassate. E’ evidente che se venissero proposti con maggiore frequenza prodotti come la pizza o la pasta in bianco; o venissero introdotti prodotti fritti in generale (che oggi sono esclusi) avremmo risposte diverse.

Questa distanza tra il pasto a scuola e il pasto a casa è anzitutto un problema educativo che richiede lo sforzo comune di scuola, samiglie, enti locali e AUSL.