Sulla linea ferroviaria regionale Vignola-Bologna è in atto una sorta di “accanimento terapeutico” a danno dei pendolari che disgraziatamente tutti i giorni debbono prendere quei treni per ragioni di lavoro, di studio o altro: lo scrive Andrea Leoni, del gruppo Popolo della libertà, in premessa all’interrogazione che ha rivolto alla Giunta.

Il consigliere ricorda che nel solo anno 2011 sono state cancellate 979 corse, 3 al giorno, pari al 7,2% del totale, “stabilendo un record di aleatorietà in ordine al collegamento Vignola-Bologna”, e che i treni Atr 220, moderni ed efficienti, sono stati recentemente sostituiti dai vecchi Aln 668, “convogli ormai da collezione risalenti addirittura agli anni ’70 e ’80 che fra l’altro non sono assolutamente funzionali e particolarmente lenti”. In più, restano le carenze strutturali della linea ferrata, che nel tratto bolognese tra Bazzano e Muffa costringono i treni a procedere a 30 km orari anziché gli 80 previsti, a causa di un problema di tenuta della massicciata, in seguito a un fenomeno franoso mai risolto.

Perciò, Leoni chiede alla Giunta quali iniziative urgenti intenda assumere per risolvere in modo definitivo la situazione di disagio che i pendolari della linea Vignola-Bologna vivono quotidianamente; chiede, inoltre, di valutare l’opportunità di aprire una formale inchiesta, al fine di verificare a chi ascrivere eventuali responsabilità in ordine alla situazione denunciata.