Vogliamo unire la nostra indignazione a quella degli altri cittadini che vivono nella bassa modenese colpita dal terremoto. Purtroppo siamo costretti ad assistere a scene e situazioni che non avremmo mai voluto vedere. Non capiamo perché dopo ogni tragedia debbano arrivare, oltre agli aiuti e alla solidarietà, anche torme di approfittatori.
Ci riferiamo, in questo caso, ai tanti stranieri che nel dopo terremoto hanno approfittato della situazione per trovare vitto, alloggio e per mettere le mani su aiuti per i quali non avrebbero le carte in regola.
Lo scandalo non sta tanto nelle ripetute risse, culminate con dei coltelli, che gli stranieri hanno provocato nei diversi centri di accoglienza (palestre, tendopoli ecc.). E neanche nell’atteggiamento arrogante di quelli che protestano e buttano via i pasti perché non di loro gradimento.
Non può e non deve essere accettato il fatto che subito dopo il terremoto tanti stranieri si siano precipitati in Comune per reclamare assistenza. E molti di questi, alla richiesta di documenti che dimostrassero la loro residenza in zona, abbiano risposto di averli persi sotto le macerie. Scusa in alcuni casi accettata per buonismo e per non apparire discriminatori. Così è successo che molti mirandolesi, tra cui anziani e bambini, siano stati costretti a dormire in macchina, mentre nelle tendopoli si sono sistemati stranieri di dubbia provenienza, parecchi dei quali, stando a fonti attendibili, di zone non colpite dal terremoto o addirittura di fuori provincia. Insomma, subito dopo le prime scosse, questi professionisti del parassitismo, si sono precipitati in zona intuendo la possibilità di accedere a posti letto, cibo e altre forme di aiuto.
Questo fatto testimonia come ci siano culture che, lungi dal volersi integrare, considerano l’Italia e gli italiani realtà solo da sfruttare. Le tragedie dovrebbero incentivare la solidarietà e ricompattare le comunità. Invece per questi stranieri rappresentano una gradita opportunità per ‘sciacallare’.
La verità è che italiani e stranieri non sono destinati a integrarsi, ma a essere complementari. Nel senso che i primi danno e i secondi ricevono.
(Guglielmo Golinelli, Capogruppo Lega Nord Padania – Mirandola)