La vecchia Ici faceva incamerare al Comune di Reggio Emilia circa 36,2 milioni di Euro, mentre l’applicazione dell’Imu (Imposta Municipale Unica) farà introitare allo stesso ente 83 milioni di Euro: un aumento delle entrate dunque pari al 129,3 per cento.

Tutto ciò in conseguenza del fatto che sono aumentate le rendite catastali (la base imponibile) e che l’imposta è stata applicata anche sulla prima casa.

E’ bene che i cittadini reggiani sappiano che il grande scarto fra il gettito Ici e quello derivante dall’Imu è diretta conseguenza delle aliquote adottate dal Comune di Reggio Emilia.

L’aliquota base dell’Imu stabilita dalla Legge del 22 dicembre 2011, n°214 per la prima casa è pari al 4 per mille, con un margine di oscillazione discrezionale dei Comuni, che va dal 2 al 6 per mille; l’aliquota base prevista dalla legge per tutti gli altri immobili (seconde case e settori commerciali e produttivi) è pari al 7,6 per mille, con un margine di oscillazione discrezionale che va dal 4,6 al 10,6 per mille.

Se il Comune di Reggio Emilia si fosse limitato ad applicare le aliquote base previste dalla legge in materia di Imu le entrate del Comune sarebbero state uguali a quelle derivanti dall’applicazione dell’Ici. Invece il Comune di Reggio Emilia non ha esitato a stangare i propri cittadini applicando aliquote elevate, appena al di sotto dei valori massimi consentiti: 5 per mille per le prime case e 9,6 per mille per tutti gli altri immobili. Con l’applicazione delle aliquote Imu, decise ovviamente dalla maggioranza di centrosinistra, gli introiti del Comune saliranno a 55,7 milioni, pari al 54,7 per cento in più. Ancora una volta i cittadini reggiani dovranno “ringraziare” la Giunta buonista di Delrio per la sua politica fiscale vampiresca contro i reggiani.