Sono 27 le piccole e medie imprese modenesi che hanno ricevuto finanziamenti dalla Regione per rimuovere 10.867 metri quadrati di amianto, coibentare e installare pannelli fotovoltaici. Un milione e mezzo di euro le risorse destinate agli interventi nel Modenese, che muoveranno, sommandosi a quelle private, 7 milioni e mezzo di investimenti.
A livello regionale i finanziamenti ammontano a tredici milioni di euro, che la Regione ha stanziato per coniugare il risanamento ambientale dei luoghi di lavoro con lo sviluppo delle energie rinnovabili attraverso un bando per incentivare la rimozione dell’amianto, la coibentazione e l’installazione di pannelli fotovoltaici nelle aziende.
Le domande arrivate alla regione sono state 286, di cui 214 quelle accolte perché in possesso di tutti i requisiti di ammissibilità. Un successo che ha spinto l’Amministrazione di viale Aldo Moro a integrare i 9 milioni inizialmente previsti con 4 milioni di risorse aggiuntive per riuscire a sostenere tutte le imprese meritevoli dei finanziamenti previsti nel bando. Considerando il coinvestimento previsto da parte delle imprese, verranno in questo modo movimentate complessivamente risorse per oltre 87 milioni di euro, con importanti risultati sul fronte della salute e dell’ambiente. L’intervento, infatti, permetterà di liberare dall’amianto coperture pari a quasi 209 mila metri quadrati di tetti e coperture e di installare oltre 23 mila KW di energia “pulita”, con un risparmio di emissioni climalteranti pari a oltre 6 mila TEP (tonnellate equivalenti di petrolio) su un totale di oltre 44 mila consumate prima di realizzare l’intervento.
“Con questo provvedimento – spiega l’assessore regionale alle attività produttive e piano energetico Gian Carlo Muzzarelli – raggiungiamo più di un obiettivo. Interveniamo per eliminare l’amianto, creiamo opportunità occupazionali in un momento di grave difficoltà grazie a un investimento complessivo di 87 milioni di euro, promuoviamo lo sviluppo di fonti rinnovabili, miglioriamo la qualità dei luoghi di lavoro.” Per quanto riguarda in particolare lo sviluppo delle energie rinnovabili, Muzzarelli ha sottolineato che “questa Regione lavora per fare della green economy la sua carta d’identità, un esempio di buone pratiche e un’assunzione di responsabilità di tutta la nostra comunità”. Commentando invece la recente sentenza di Torino sul processo Eternit, Muzzarelli ha detto: “E’ un pronunciamento molto importante. Quello che conta è che è stato ribadito che la salute deve sempre venire prima del guadagno facile”.
Lo sviluppo delle fonti rinnovabili, l’efficientamento e il risparmio energetico, la promozione della green economy e in particolare delle filiere delle tecnologie energetiche, sono tra gli obiettivi di fondo delle politiche industriali e ambientali della Regione Emilia-Romagna, anche in linea con le previsioni del pacchetto clima-energia della UE “ 20-20-20” previsto per il 2020 (-20% di emissione di gas serra da fonte fossile, -20% nel consumo di energia, + 20% di energia da fonti rinnovabili). Con questo intervento in particolare, la Regione non solo fa un altro passo nella direzione delle energie rinnovabili, ma lo fa facendo una chiara scelta a favore dei piccoli impianti destinati prevalentemente all’autoconsumo e collocati in modo tale da contenere al massimo il consumo di suolo, specialmente quello destinato all’agricoltura. Una scelta quest’ultima che ha anticipato la recente decisione del Governo di eliminare gli incentivi previsti per il fotovoltaico installato al suolo.
Per quanto riguarda la rimozione dell’amianto dai luoghi di lavoro, dal 2004 la Regione Emilia-Romagna ha stanziato e assegnato con precedenti bandi circa 13 milioni di euro per promuovere e sostenere 334 interventi di rimozione di questo inquinante negli stabilimenti industriali. L’esperienza di cui oggi si presentano i risultati è nuova rispetto alle precedenti in quanto si è inteso coniugare il risanamento dell’ambiente di lavoro attraverso la rimozione dell’amianto con un ulteriore effetto positivo in termini di minori emissione di gas climalteranti, grazie al fotovoltaico ed al miglioramento dell’efficienza energetica.
Il bando
Il bando finanzia la rimozione e lo smaltimento delle coperture di amianto e la successiva installazione di pannelli fotovoltaici come interventi principali e vincolanti. Prevista anche la possibilità di affiancare opere per coibentare gli stabilimenti così da ridurre la dispersione energetica. Un’opportunità quest’ultima di cui hanno scelto di avvalersi 160 aziende su 214. Per la rimozione dell’amianto il contributo complessivo regionale sfiora i 3 milioni di euro (movimentando risorse per oltre 7 milioni e 100 mila euro). Per l’installazione del fotovoltaico le risorse regionali sono pari a circa 6 milioni 500 mila euro (l’investimento totale supererà i 71 milioni 300 mila euro), mentre per la coibentazione sono previsti contributi per oltre 3 milioni 500 mila euro (oltre 8 milioni 600 mila euro l’investimento).
Fotovoltaico: già superati in Emilia-Romagna gli obiettivi al 2013
Gli impianti fotovoltaici installati attualmente in Emilia-Romagna sono oltre 31 mila, pari a una potenza di 1 milione 268 mila KW fotovoltaici. E’ dunque già stato superato l’obiettivo, fissato al 2013 dal Piano energetico regionale, di 850 mila KW (88 mila TEP). Ancora il Piano energetico pone al 2020 l’obiettivo per il fotovoltaico di una produzione a livello regionale di 2 milioni 500 mila KW (258 mila TEP).
Considerando le varie fonti rinnovabili (fotovoltaico, solare termico, eolico, biomasse, geotermia, idroelettrico, ecc.) la produzione complessiva di energia pulita in Emilia-Romagna si aggira attualmente sui 2 milioni di KW. Gli obiettivi al 2013 oscillano tra i 2 milioni 186 mila e i 2 milioni 765 mila KW ( considerando un’incidenza percentuale sul totale oscillante rispettivamente tra il 17 e il 20 %); al 2020 tra i 6 milioni 550 mila e i 7milioni 960 mila KW. Per raggiungere questi obiettivi, il Piano stima un taglio annuale dei consumi pari a 471 mila TEP /anno (il 47% nel residenziale, il 23% nel terziario, il 20% nell’industria, il 10% nei trasporti) al 2013 e a 1 milione 570mila TEP/anno al 2020. Gli stanziamenti previsti dal PER 2011-2013 ammontano a 139,5 milioni di euro./PF