“Le previsioni di Franco Stefani su un dimezzamento della produzione ceramica sono tanto condivisibili quanto, purtroppo, inevitabili”. L’Assessore alle Attività Produttive e Ceramica del Comune di Sassuolo Claudio Casolari commenta in questo modo le dichiarazioni rilasciate dal patron di System Group nel corso dell’incontro dedicato al ricordo di Edmondo Berselli.

“I tempi in cui Sassuolo dettava le mode e vendeva tutto ciò che usciva dai forni – prosegue Casolari – purtroppo sono finiti, si trovano a fare i conti con realtà completamente diverse dalla nostra, sia in termini produttivi, di costi e di mercato di percezione del valore del manufatto ceramico per le sue caratteristiche di igienicità e razionalità che, per i mercati emergenti, significano spesso un upgrade nello status sociale. I competitors che producono nei paesi emergenti, infatti, formulano i costi con elementi strategici quali gli energetici ed i trasporti e sopratutto la presenza di compratori sostanzialmente diversi dai nostri, senza dimenticare la manodopera, più disponibile e meno ingessata della nostra che sconta il problema di parti sociali ancora troppo ancorate su paradigmi di poca flessibilità e garanzie purtroppo appartenenti al recente passato mentre, al contrario, oggi è indispensabile una nuova lettura del lavoro flessibile e mutevole sia nel luogo che nelle modalità. I competitors, inoltre, possono contare su tecnologie di ultimissima generazione che, dal punto di vista qualitativo, avvicinano molto i loro prodotti ai nostri dal momento in cui quasi la totalità della ricerca a Sassuolo è affidata proprio ai fornitori di tecnologia.

A questo mondo in continua evoluzione – aggiunge Casolari – noi rispondiamo con imprese che scontano un’arretratezza di idee e posizioni decisionali figlia dei tempi in cui Sassuolo era capitale mondiale della piastrella, con una scarsa conoscenza diretta del mercato che avrebbe consentito loro un cambio di rotta strategico del proprio lavoro in largo anticipo rispetto la crisi edilizia ed economica. Purtroppo affidando il controllo del mercato spesso a delle rivendite multimarca si arriva tardi sulla notizia. Interessante ed in controtendenza il lavoro di una decina di imprese che hanno capito il cambiamento in corso trasferendo parte del proprio know how e della propria produzione a pochi passi dai centri di acquisto spesso entrando in partnership con gli stessi. Affidare la ricerca spinta ai fornitori di materie prime e tecnologia e’ una malattia diffusasi nei recenti anni. Smantellando le apparentemente lente ed inoperose aree legate ai laboratori chimici e tecnologici la ceramica ha perso il mordente base che e’ il controllo diretto delle trasformazioni. Tutto questo porta ad un prodotto che non sempre è all’altezza della richiesta del mercato e ad un lento adeguamento alle mode di una tecnologia del “building” che cambia rapidissimamente.

La riduzione dei metri quadri prodotti, quindi, è inevitabile ma, nonostante questo, Sassuolo può e deve continuare ad essere protagonista: per farlo – conclude l’Assessore alle Attività Produttive e Ceramica del Comune di Sassuolo Claudio Casolari – deve saper reinventare i propri strumenti, mettendo in rete quella conoscenza e quell’inventiva quella capacità di normarsi e normare i flussi di cambiamento ed ammodernamento tecnologico che ancora oggi la caratterizza a livello universale, adeguando la propria mentalità e le proprie strategie in una realtà che giorno dopo giorno cambia le regole d’ingaggio e le tendenze del mercato.

Leggi antidumping scritte nel 2011 sono senza dubbio utili ma bisognerebbe prima curare tutte le infezioni di cinesismo che ha colpito a macchia di leopardo tutti. Non posso dimenticare una esperienza vissuta in Brasile dove l’allora presidente degli industriali locali pare li strigliasse con una mano, per aver esagerato nei confronti delle importazioni di porcellanato levigato grandi formati, e con l’altra firmasse ordini per decine di milioni di metri al suo fornitore di Foshan. Chi e’ senza peccato. . . . Beh e’ un bel fenomeno”.