“In questi giorni la nostra amministrazione ha coronato le misure anti-crisi con un progetto, ‘La fabbrica delle idee’ per pensare assieme il futuro del nostro territorio. È stato compiuto un passo importante: abbiamo deciso di non subire passivamente la crisi e di aprirci alla cittadinanza per trovare e costruire insieme il domani che desideriamo. La parola crisi infatti deriva dal greco krisis che significa decidere! Io credo che il futuro di Fiorano e del distretto ceramico in generale debba essere guidato dall’idea di sostenibilità.

Mi piace pensare il nostro territorio come un polo per la ricerca e l’innovazione: se infatti dall’invenzione della fotografia nel 1827 ci sono voluti 100 anni perché questa invenzione fosse sfruttata a livello industriale, oggi questo gap si è ridotto a 8/9 mesi! È indubbio che la ricerca e l’innovazione siano quindi dei veri e propri fattori produttivi su cui puntare! Fondamentale è anche rendere il nostro comune autosufficiente dal punto di vista energetico: solare, geotermico e co-generazione ci danno questa possibilità. In un mondo che ripensa il concetto stesso di centrale energetica cosa c’è di meglio che puntare all’autoproduzione di energia che permette tra l’altro una drastica riduzione delle bollette? Altro passo cruciale è quello di vedere il rifiuto non più come qualcosa di cui disfarsi, ma come una risorsa.

Puntare sulla raccolta porta a porta spinta, con tariffa puntuale, sul modello di Suzzara (81% di raccolta differenziata), permette di abbassare la tassa ai cittadini virtuosi e progettare un centro di smistamento rifiuti come quello di Vedelago: in una volta sola si creerebbe occupazione (ca. 60 dipendenti per un centro delle stesse dimensioni), materie prime per le nostre aziende (vendono oggi quello che smaltiranno fra 6 mesi) e un miglioramento della salute, togliendo carburante all’inceneritore di Modena (che, come tutti gli inceneritori, innalza il tasso di mortalità infantile, studio U.K. Health Research). Per premiare le produzioni locali bisognerebbe favorire e sostenere la creazione di gruppi di acquisto solidale: questi gruppi, infatti, operano i loro acquisti con coscienza sostenibile, favorendo le produzioni locali biologiche, meno dannose per la salute. Infine deve continuare l’impegno già profuso dalla nostra amministrazione per il sostegno alle fasce sociali più deboli, soprattutto per quelle famiglie che hanno perso il lavoro: in una società come la nostra che in caso di crisi vede il lavoratore come primo problema da eliminare e con un governo come il nostro che si adopera solo per il lodo Alfano, legittimo impedimento, nucleare, scudo fiscale, manovre lacrime e sangue per tutti ma non per i più abbienti, solamente noi cittadini uniti e consapevoli possiamo dare il via ad un nuovo rinascimento.

Riccardo Amici, consigliere comunale a Fiorano Modenese dell’Italia dei Valori